Balconi, il pm vuole il processo

Chiusi gli ultimi interrogatori dei 37 indagati per i crolli: pronta la richiesta di rinvio a giudizio

L’AQUILA. Conclusi gli ultimi interrogatori successivi alla chiusura delle indagini preliminari, la Procura è pronta a chiedere il processo per i principali indagati (in tutto sono 37) coinvolti nell’indagine per frode, truffa e falso, partita con il crollo del balcone al Progetto Case di Cese di Preturo e poi estesa ad altre problematiche costruttive delle abitazioni antisismiche realizzate nel post-terremoto, e delle quali si è vantato di recente, rivendicandone la paternità, il candidato sindaco di Roma Guido Bertolaso.

Tra gli indagati ci sono alcuni stretti collaboratori, all’epoca dei fatti, dell’ex capo della Protezione civile. Si tratta di Mauro Dolce, 62 anni, di Roma, responsabile unico del procedimento e Gian Michele Calvi, 51 anni, di Voghera, progettista e direttore dei lavori. Indagati anche molti collaudatori, tra i quali Gaetano Manfredi, di 51 anni, originario di Ottaviano (Napoli), componente della commissione collaudo statico, persona nota nel mondo accademico italiano per aver ricoperto il ruolo di massimo esponente del Crui (la conferenza dei rettori italiani) ed ex capo di Reluis, uno dei “pezzi” della filiera della ricostruzione post-terremoto.

Gli interrogatori sono serviti anche a precisare ulteriormente le posizioni di alcune delle persone iscritte nel registro degli indagati. Tra questi anche alcuni dirigenti e funzionari comunali. Anche questo processo, vista la complessità e l’enormità del materiale, è considerato tra quelli maggiormente a rischio di prescrizione.(e.n.)

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