«Bambinello, non dimenticarci»

Molinari scrive la letterina di Natale: ti doniamo lacrime, ridacci la gioia.

L’AQUILA. «Caro Bambinello, non dimenticarci». L’arcivescovo Giuseppe Molinari (nella foto) torna indietro con gli anni e prende carta e penna, come i più piccoli, per scrivere a Gesù bambino. «Noi sopravvissuti ti doniamo lacrime, paure e speranze. Tu ridacci la gioia». Intanto le suore di clausura tornano a Paganica.
Il presule aquilano, che due giorni fa ha accolto in diocesi, insieme a una folla di fedeli, il suo ausiliare Giovanni D’Ercole, sul quindicinale diocesano «Vola» (diretto da don Claudio Tracanna) ha pubblicato una lettera a Gesù Bambino.

«Anche noi, cristiani dell’Aquila, siamo lieti di poterti contemplare come Figlio di Dio che si è fatto uomo. Noi», scrive l’arcivescovo, «i sopravvissuti alla grande tragedia, Ti porteremo le nostre lacrime, paure e speranze. Un dono poco bello, è vero. Eppure Tu, un giorno hai chiamato Beati coloro che sono poveri, afflitti e impauriti. Come lo siamo noi. Noi crediamo a questa Tua parola. Noi sappiamo che la gioia Tu la doni proprio a chi non ha più nulla e si affida totalmente a Te. E Tu aiutaci, allora, a non vergognarci della nostra povertà, del nostro dolore e delle nostre paure. Per chi giudica tutto con un metro umano noi siamo poveri terremotati senza certezze. Ma per chi giudica con il metro della Fede siamo i più ricchi e i più vicini alla felicità. Perché molti ancora non abbiamo una casa, ma abbiamo trovato riparo nel tuo Cuore.

Molti non abbiamo più lavoro, ma sappiamo che la Tua Provvidenza non si dimenticherà di noi. E non abbiamo più la nostra bella città, i suoi monumenti, le sue chiese, la sua poesia e la sua cultura. Tu un giorno dicesti: Cercate il Regno di Dio e tutto il resto vi sarà dato. Crediamo a questa Tua promessa. Facendo anche, con umiltà e tenacia, la nostra parte». «Caro Bambino», conclude Molinari, «non ci dimenticare. Quest’anno Ti aspettiamo in modo particolare perché sappiamo che insieme con te niente è perduto e tutto è ancora possibile. Anche la nostra rinascita».

SUORE A PAGANICA. La comunità di clausura di Santa Chiara povera annuncia che, da oggi, le suore entreranno nella loro nuova dimora in legno in via San Bartolomeo a Paganica. Le celebrazioni del Natale avverranno nel monastero.