Banca Etruria, il confronto slitta a domani

Attesa a Pizzoli per il vertice spostato a Roma con l’amministratore delegato del nuovo istituto

L’AQUILA. «Un confronto più ampio tra tutti gli istituti di credito coinvolti»: questo l’obiettivo dell’incontro che si terrà domani a Roma (e non più oggi), tra i risparmiatori del Comitato “Vittime del salva-banche” di Arezzo e l’amministratore delegato della nuova Banca Etruria Roberto Bertola.

A Roma ci saranno, oltre a Bertola, anche il presidente delle quattro “nuove banche” (Banca Etruria, Banca delle Marche, CariFerrara e CariChieti) Roberto Nicastro, i relativi amministratori delegati e la consigliera indipendente delle quattro banche Maria Pierdicchi. Probabilmente ci sarà anche una piccola delegazione del comitato dei risparmiatori della Banca Etruria di Pizzoli, che però aspettano ancora una risposta dai vertici bancari che hanno organizzato l’incontro. In una lettera inviata a Bertola, il direttivo del comitato chiede di essere convocato insieme ai risparmiatori di Arezzo, anche perché l’organismo – tra i primi a essere sorto in Italia dopo il decreto salva-banche che ha mandato in fumo i risparmi di migliaia di persone – rappresenta non solo i pizzolani, ma anche i risparmiatori di Amatrice, Antrodoco, L’Aquila, Pescara e Roma. In sostanza, nella lettera viene chiesto di essere invitati appunto all’incontro di domani per «essere portati a conoscenza delle nuove proposte che l’istituto vuole mettere in campo per poi riportarle agli associati», spiega il referente del comitato Domenico Ioannucci. «Il comitato si è costituito lo scorso 4 dicembre», si legge nella lettera, «raccogliendo centinaia di adesioni. Chiediamo di poter prendere parte all’incontro al fine di raccogliere informazioni». Richiesta più che legittima, visto che a Pizzoli sono stati 1.500 i clienti della Banca Etruria vittime del salvataggio degli istituti di credito.

In attesa di una risposta anche l’avvocato Vanna Pizzi, che affianca i clienti di Pizzoli nella loro azione legale per recuperare i soldi andati in fumo, sta valutando la possibilità di affiancare la delegazione.

Il summit con i cittadini beffati appare come un tavolo tecnico e istituzionale, stabilito più che altro per ragionare sulla costituzione di un nuovo istituto di credito che possa prendere il posto della vecchia Banca Etruria. O meglio, si tratta dell’interesse da parte di quattro grandi gruppi bancari (Unicredit, San Paolo, Intesa e Bnl) a rilevare la “banca ponte” nata dalle spoglie delle quattro banche “salvate”. In tal senso non ci sono, però, ancora notizie certe. La “good bank” verrebbe così a essere inglobata, «ma è un’operazione che i risparmiatori hanno interesse a congelare a livello cautelativo», spiega ancora l’avvocato Pizzi, perché «potrebbe diventare più complesso recuperare i soldi perduti».

Marianna Gianforte

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