Barete, l’opposizione: appalti da annullare 

Sulla ricostruzione da 120 milioni Gregori, Curtacci e Chiaravalle annunciano un esposto in Procura

BARETE. «Le aggiudicazioni per la ricostruzione post-sisma di Barete sono irregolari, perché in molti casi risultano assenti di progetti, e vanno pertanto annullate. Per questo richiediamo un accesso agli atti. Tale richiesta potrebbe essere propedeutica a un eventuale esposto in Procura, e contestuale richiesta di dimissioni del sindaco Leonardo Gattuso».
Il gruppo di minoranza del consiglio comunale di Barete, composto da Claudio Gregori, Raffaella Curtacci e Giuseppe Chiaravalle, che ha già firmato un’interrogazione in merito, contesta «l’operato dei tre commissari Stefania Pastore, Lucio Leopardi e Luisa Leopardi, nominati a gennaio 2018 dal sindaco Gattuso, che hanno da poco assegnato appalti per 120 milioni di euro con iter semplificato, come è nella loro facoltà, a una ventina di imprese, che hanno fatto incetta di commesse nel paese, per ricostruire 90 aggregati edilizi privati, terremotati e fermi da dieci anni. Tale scelta ha generato rabbia e insoddisfazione anche e soprattutto in molte aziende del territorio aquilano», sostengono i tre consiglieri di opposizione, «che avevano partecipato al bando, che sono state escluse, e ora vogliono avere risposte per i criteri di scelta adottati».
«Nella risposta all’interrogazione, fornita dai commissari, gli stessi hanno assicurato la correttezza dell’iter predisposto, specificando che è stata effettuata un’aggiudicazione provvisoria per consentire ai tecnici che ne avessero esigenza, di effettuare piccole opere di messa in sicurezza o di agevolazione dell’accesso per i rilievi, e che si è provveduto a reperire le manifestazioni di interesse dei tecnici e degli operatori economici mediante un avviso pubblico, a cui ha risposto un cospicuo numero di tecnici e operatori, che hanno consentito ai commissari di effettuare scelte ponderate circa le competenze dei tecnici e la solidità degli operatori economici». Ma la risposta non ha soddisfatto il gruppo di opposizione. «Nell’interrogazione, si chiedeva di voler fornire evidenza delle procedure adottate dai commissari per l’affidamento dei lavori e l’affidamento degli incarichi tecnici. Nella loro stringata risposta hanno affermato di avere applicato i criteri della delibera n. 19, poiché la stessa delibera nell’allegato 5, al terzo paragrafo dell’articolo 1, esplicita chiaramente che la scelta dell’impresa affidataria dei lavori di riparazione o ricostruzione doveva essere fatta preferendo l’offerta che assicurava la migliore realizzazione del progetto approvato».