Barriere architettoniche, serve un piano

L’AQUILA. «Il rispetto dei portatori di disabilità e l’abbattimento delle barriere architettoniche sono un fatto culturale, da affrontare al di là del fatto che la nostra città è completamente da ricostruire».

Dopo la pubblicazione del video-denuncia del Centro sull’eccessiva presenza di barriere architettoniche in città e sulla mancanza, a tutt’oggi, di una programmazione che affronti alla radice il problema, interviene l’assessore alla Ricostruzione Pietro Di Stefano. «Entro il 2014 il Comune approverà il nuovo Prg, all’interno del quale ci sarà anche un Piano per l’accessibilità», spiega. Ma per Di Stefano «si devono culturalmente superare i limiti della precedente città e capire quello che non andava. A mio parere un problema serio era l’eccessiva invasione del traffico, con le macchine che ostruivano i passaggi d’accesso sui marciapiedi», aggiunge, «e poi la poca considerazione da parte degli esercenti per i diversamente abili».

«Uno strumento importante è la legge sull’abbattimento delle barriere architettoniche», spiega l’assessore, «anche se poi s’incontrano problemi d’invasività per i palazzi storici, dove non sempre è possibile abbattere gli ostacoli all’accesso dei disabili. Quello che invece faremo sarà una città con più servizi pubblici e l’approvazione del piano dell’accessibilità». Ma L’Aquila è città storica, piena di barriere e saliscendi naturali, che «non possono essere rimossi». Per questo motivo «dev’essere messo su carta anche un piano di raggiungibilità di molti edifici», precisa Di Stefano, per il quale «possiamo ispirarci a diverse regioni, come la Toscana, mentre in Abruzzo c’è la legge Bosco sulla quale sono mancati i decreti attuativi che avrebbe dovuto approvare la giunta regionale». Ora la priorità è «coniugare la ricostruzione della città alla sua fruibilità», conclude l’assessore, «in modo che L’Aquila diventi la città di tutti. (m.g.)

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