Basilica di Collemaggio chiusa, anzi no

Solito pasticcio aquilano, il sindaco annuncia che la chiesa è pericolosa ma oggi e domani saranno celebrati i matrimoni

L’AQUILA. La chiusura era stata annunciata in fretta e furia, da sindaco e assessori, giovedì pomeriggio per il giorno successivo. Ma ieri mattina i battenti del portone di Collemaggio erano spalancati. E probabilmente resteranno aperti fino a domani sera. Un «pasticcio» che mette in imbarazzo molti. La scelta di far slittare la chiusura, che giovedì era stata data per certa, probabilmente è derivata dalla necessità di «salvare» i matrimoni già prenotati da mesi per oggi e domani. «Ho parlato con alcune spose molto preoccupate, anche in lacrime», dice il sindaco, ma poi si giustifica: «Per preparare l’ordinanza ci vuole del tempo. In queste ore la stiamo scrivendo e presto la firmerò. Non si potrà chiudere comunque prima di domenica pomeriggio o lunedì». Ma il problema evidentemente non è stato solo burocratico: «Non abbiamo trovato una soluzione diversa soprattutto per chi doveva sposarsi nella mattina di sabato (oggi, ndc)», dice il sindaco. «In fondo, la chiusura non è una misura urgentissima. La chiesa non sta crollando. Poi, mi auguro che non si ripeta il terremoto proprio in questi giorni». Parole piuttosto diverse da quelle utilizzate giovedì, quando era stata annunciata la chiusura a seguito dello studio realizzato dall’Università dell’Aquila e dal Politecnico di Milano. Le indagini parlano di una Collemaggio poco sicura in caso di un terremoto di cinque gradi della scala Richter, di pareti fuori piombo fino a 20 centimetri (tra cui quella della Porta Santa) e di necessità urgente di lavori. Una diagnosi che aveva indotto il sindaco e la giunta a decidere per la chiusura immediata. Inaspettata la marcia indietro. E c’è già chi parla di boicottaggio della Perdonanza e si chiede perché, se è possibile rimandare la chiusura di due giorni, non è possibile invece aspettare fine mese in modo da non compromettere la buona riuscita della manifestazione più attesa dell’anno per la città, che per la prima volta dal 2009 dovrà essere celebrata all’aperto. Tanto più che la basilica solo il mese scorso ha ospitato tanta gente in occasione dell’insediamento dell’arcivescovo Petrocchi e che il restauro partirà solo in primavera. È prevista, infatti, per il 29 agosto, la firma sulla protocollo d’intesa con cui si garantisce il finanziamento dei lavori di ricostruzione, ristrutturazione e consolidamento da parte dell’Eni: in totale 14 milioni di euro, di cui due destinati al Parco del Sole. L’appalto delle opere, invece, ci sarà a primavera. «L’ordinanza di chiusura ancora non è pronta», dice quasi sottovoce il rettore della basilica don Nunzio Spinelli. L’unica cosa che il sacerdote si fa sfuggire è che i matrimoni previsti per oggi e domani sono salvi: quello di stamattina si terrà nella basilica, quello di oggi pomeriggio, invece, è stato spostato all’interno di San Giuseppe artigiano per scelta degli sposi. Anche domani mattina in chiesa ci sarà un altro matrimonio. «I visitatori sono pochi perché si è subito diffusa la notizia della chiusura», continua don Nunzio, scuotendo la testa. L’assessore alle Opere pubbliche e presidente del Comitato Perdonanza Alfredo Moroni del «pasticcio» sembra non saperne niente, anche se nella conferenza stampa di giovedì era stato proprio lui ad assicurare la chiusura della basilica per il giorno successivo. «Le ordinanze vengono firmate dal sindaco», dice con una frase che fa pensare a Ponzio Pilato. «Non so quando Collemaggio verrà chiusa con esattezza». A controllare la situazione, davanti al sagrato della chiesa, c’è anche Maria Grazia Lopardi, ospite più volte di Voyager e autrice di libri riguardanti Celestino V e i Templari. «In molti sarebbero voluti venire il prossimo 15 agosto per vedere lo straordinario gioco solare che si produrrà all’interno della basilica», spiega. «Con il crollo dell’arco sorretto dai grandi pilastri la proiezione è diventata perfetta. Al tramonto, appena la luce perde potenza, il giorno di Ferragosto è possibile guardare la proiezione del rosone sul pavimento e l’intera sagoma del finestrone gotico con una ghirlanda sulla testa: l’immagine di Maria Assunta, Maria incoronata. Questo accade nel giorno dell’Assunzione, un gioco straordinario e perfetto. Erano già pronti numerosi turisti a venire in città. Mi hanno chiesto anche di alberghi e bed and breakfast dove poter prenotare. Questa chiusura sarà un danno enorme. Significa boicottare la Perdonanza. Non possiamo dimenticare che abbiamo varcato la Porta Santa già nel 2009». Adesso, per poter tornare a varcare quella porta sarà necessario aspettare il 2016. Salvo ulteriori ripensamenti.

Michela Corridore

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