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Beffa per Equitalia, pignoramento sospeso

SULMONA. Sospeso pignoramento di Equitalia e rimandata alla Corte Costituzionale la decisione di difendersi dal pagamento. Il caso che potrebbe fare giurisprudenza, ha visto protagonista una signora...

SULMONA. Sospeso pignoramento di Equitalia e rimandata alla Corte Costituzionale la decisione di difendersi dal pagamento. Il caso che potrebbe fare giurisprudenza, ha visto protagonista una signora di Pratola. La donna, difesa dall’avvocato Donatella Rossi, legale dell’associazione dei consumatori Codici Abruzzo, sezione di Pescara, ha ottenuto una doppia vittoria nei confronti di Equitalia. I fatti si riferiscono ad alcune cartelle inviate per raccomandata alla signora pratolana. «Il giudice Massimo Marasca», ha detto l’avvocato, «ha ritenuto inesistente la notifica del pignoramento perché eseguita in dispregio delle norme del codice di procedura civile». Da qui il ricorso di Equitalia alla commissione Tributaria. Strada che avrebbe rimesso in carreggiata la società di riscossione. Ma il giudice del tribunale di Sulmona si è spinto oltre, arrivando a individuare una discriminazione, come si legge nella sentenza. «L’intera procedura», aggiunge Rossi, «è stata sospesa nonostante Equitalia si appellasse sulle contestazione delle notifiche. Il giudice ha ritenuto che nel caso di difesa il contribuente rimarrebbe privo di tutela». Assenza nata dall’impossibilità della signora pratolana di difendersi davanti al giudice di esecuzione per via di norme che vietano a chi è debitore questo tipo di difesa. «Il pignoramento», conclude l’avvocato, «si fondava su cartelle di pagamento, peraltro prescritte, i cui crediti avevano natura tributaria e non tributaria. Per tali motivazioni la discriminazione del contribuente era doppia, tanto che lo stesso non avrebbe potuto rivolgersi, secondo Equitalia, nè al giudice dell'opposizione, nè alla commissione tributaria. È necessario rimettere gli atti alla Consulta».

Federico Cifani

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