Bertolaso, l’udienza slitta tra le proteste

L’ira di Vittorini: «Questo è un processo-farsa di fronte a una strage di Stato. Ora la prescrizione è inevitabile»

L’AQUILA. «Questo è un processo-farsa, a fronte di quella che è stata una strage di Stato».

L’ira del medico e consigliere comunale aquilano Vincenzo Vittorini è esplosa dopo l’annuncio del giudice monocratico Giuseppe Grieco di fissare al 21 giugno la successiva udienza del processo che vede imputato Guido Bertolaso per omicidio colposo plurimo, in relazione alla convocazione della Commissione Grandi rischi del 31 marzo 2009. Bertolaso sarebbe l’ispiratore dei contenuti rassicuranti della conferenza, secondo l’accusa.

«Questo non è un processo come tutti gli altri», ha urlato Vittorini, che è parte civile nel giudizio, «e bisognava fissare un’udienza ogni settimana in modo da arrivare a una conclusione prima del 6 ottobre, che è la data della prescrizione». Vittorini «condanna» anche la Procura della Repubblica, che «ha fatto perdere tempo al processo con tre richieste di archiviazione. Ora si rischia di perdere la possibilità di arrivare a una sentenza».

«Bertolaso è un bugiardo», ha aggiunto Vittorini. «Prima annuncia di rinunciare alla prescrizione e poi non lo fa». Ieri, infatti, l’avvocato Giuseppe Di Napoli, dello studio Dinacci, che assiste l’ex capo della Protezione civile, ha detto di non sapere nulla al riguardo.

«Mi arrestino pure», ha detto nei corridoi del tribunale quando qualcuno ha provato a calmarlo. «Le voci della verità fanno paura», ha poi commentato, «e si è messa la sordina ai testimoni, a cominciare dagli scienziati. Intanto Bertolaso è a Roma e fa la sua campagna elettorale mentre le elezioni si terranno ben prima della prossima udienza». Le parole di Grieco, che ieri ha spiegato le ragioni della lontana fissazione della prossima udienza, non lo hanno smosso di un millimetro dalle sue convinzioni.

«Tratto da solo 800 processi all’anno», ha affermato il giudice, «senza contare quelli che presiedo nel tribunale collegiale e in Corte d’Assise. E oggi stesso, oltre a questo, devo trattare altri 20 casi giudiziari. Inoltre, i processi per me sono tutti uguali».

Ieri sono stati ammessi i mezzi istruttori con l’acquisizione di alcuni atti del processo alla Commissione Grandi rischi e ci sono state le costituzioni di parte civile, compreso il Comune. Respinte le richieste di inserire una registrazione con le telefonate tra Bertolaso e la Stati, scelta che non è stata affatto digerita dall’avvocato di parte civile Angelo Colagrande. C’è delusione, tra alcune parti civili, per il fatto che lo stesso Procuratore generale Romolo Como ha chiesto al giudice di estrometterle. «Una decisione», ha detto l’avvocato Simona Fiorenza, «che non condivido. Un procedimento, quindi, blindato, limitato a pochissime parti in vista dell’avvicinarsi della prescrizione che avverrà il 6 ottobre di quest’anno».

Ieri, visto che i testimoni non erano stati citati, non si poteva fare altro. Il 21 giugno verranno sentiti i primi sei. Tra questi ci sarà l’ex assessore regionale alla Protezione civile Daniela Stati, attuale assessore al Comune di Avezzano, sempre alla Protezione civile. La quale, essendo stata indagata (e prosciolta) in questo procedimento, potrebbe anche avvalersi della facoltà di non rispondere.

A fine udienza, volantinaggio anti-Bertolaso davanti al tribunale.

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