Bimbo fratturato smistato a Roma Cialente s’indigna e l’Asl indaga

Tordera apre un’inchiesta interna per capire come sono andate le cose: «Faremo luce sull’accaduto» Il sindaco: «Si tratta di un evento avverso grave nell’organizzazione della nostra azienda sanitaria»

L’AQUILA. L’indignazione di Massimo Cialente, sindaco-medico, e un’indagine interna dell’Asl per valutare eventuali responsabilità. Il manager dell’azienda sanitaria Rinaldo Tordera vuole vederci chiaro sul caso del bambino di nove anni trasferito, l’8 luglio scorso, dal San Salvatore al Bambino Gesù di Roma per essere operato dopo una frattura al braccio destro. Trasferimento inutile, secondo la madre del bimbo, che ha segnalato l’episodio alla stampa, al presidente della Regione Luciano D’Alfonso e all’assessore regionale alla Sanità Silvio Paolucci. Il bambino, caduto mentre giocava in un parco giochi, è stato portato immediatamente al pronto soccorso pediatrico. Di qui, dopo i necessari accertamenti e la diagnosi di frattura scomposta del braccio, la decisione di trasferirlo a Roma. «Ho disposto subito un’indagine interna per conoscere nel dettaglio come sono andate le cose, accertare eventuali responsabilità e, nel caso emergessero anomalie, introdurre immediate azioni correttive per eliminare criticità, siano esse occasionali o, peggio, sistematiche», spiega Tordera in una nota. «Il fatto in sé, in attesa di valutarlo con elementi certi al termine dell’inchiesta interna», aggiunge il manager, «appare, comunque, serio e dunque comprendiamo appieno il risentimento dei genitori che, al pari della direzione aziendale, pretendono che sia fatta piena luce sull’accaduto. Un’esigenza che vale ogni qualvolta si registrino malfunzionamenti e che, a maggior ragione, si rende necessaria in casi come questi in cui è coinvolto un bambino». La mamma del bimbo ha contestato la scelta del reparto di Ortopedia di optare per il trasferimento del piccolo al Bambino Gesù, invece di operarlo all’Aquila, «dove», ha evidenziato la donna, «ci sono ottimi ortopedici e medici competenti, che avrebbero potuto risolvere al meglio il problema, senza ricorrere a onerosi spostamenti a Roma, che gravano sulle spalle della collettività». Appello raccolto dal direttore dell’Asl, che ha subito disposto un’indagine interna. «Non appena avrò le conclusioni dell’accertamento su quanto accaduto», conclude Tordera, «le renderò note perché è sacrosanto che la macchina della sanità dia conto all’utente del modo in cui opera e delle eventuali responsabilità ravvisate». Secondo quanto riferito dai familiari del bimbo, il trasferimento all’ospedale Bambino Gesù dei ragazzi con problemi ortopedici, che necessitano di intervento chirurgico, è ormai una prassi al San Salvatore, dove il reparto di Ortopedia non effettua più operazioni sui bambini.

«Bene ha fatto», ha sottolineato invece il sindaco Cialente, «il direttore generale ad avviare un’indagine interna. Io credo, però, anche alla luce di quella che è stata la mia esperienza professionale, che queste vicende devono essere ricomprese in quel processo di analisi, decisivo, che prende il nome di risk management, ormai utilizzato con puntigliosità, anche in seguito a precise norme ministeriali, nell’ambito della sanità. La vicenda rappresenta un evento avverso a mio avviso grave, verificatosi nell’organizzazione della sanità dell’Asl Avezzano Sulmona L’Aquila. In questi casi, come per i tanti altri eventi avversi che spesso si verificano, non serve accampare scuse o cercare il colpevole di turno. Occorre capire anzitutto perché è successo, vale a dire se vi è stata una falla nell’organizzazione, se è un evento episodico o se incidenti simili si sono verificati anche in altre occasioni. Soprattutto si deve reimpostare l’organizzazione complessiva dell’ospedale e dei reparti interessati, affinché simili sciocchezze, che gettano ombre negative sull’immagine della nostra sanità, non abbiano più a ripetersi. Solo così si fanno passi in avanti. Spero che l’Asl avvii l’esame di quanto accaduto e ci comunichi i provvedimenti, soprattutto organizzativi, che deciderà di attuare».(m.p.)

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