Bollette Piano Case Cialente: «Quanti vip tra chi non paga»

Nuovo affondo del sindaco che annuncia nuovi contatori per la tele-lettura e dichiara guerra totale ai morosi

L’AQUILA. Di fronte all’elenco dei morosi delle bollette del gas del Progetto Case per quote superiori al 30 per cento del dovuto, il sindaco Massimo Cialente ha avuto di nuovo un colpo di calore. Il Comune non riesce ancora a venire a capo della problematica dei canoni degli alloggi antisismici. Il sindaco, intanto, si dice «sconcertato e indignato di vedere nell’elenco dei morosi professionisti, ordinari universitari, funzionari pubblici e famiglie che conosco personalmente, soprattutto nel tenore di vita che hanno. Questa è una vergogna».

Il sindaco, che vorrebbe mettere i morosi alla gogna («ma non posso farlo, per la privacy») coglie l’occasione per fare il punto sulla gestione della spinosa questione. «Procediamo, come sempre, con particolare attenzione per le famiglie con Isee basso, coloro che sono oggettivamente in difficoltà economica. Le famiglie che hanno presentato, su nostra richiesta l’Isee, proprio per capire e poterle aiutare, sono 177 in totale, e sono morose per 304.991,09 euro. Poi ci sono gli altri morosi, per un totale di 3 milioni 383 euro. Sono famiglie non indigenti, anche se con reddito modesto, come tante famiglie aquilane rientrate nelle case ricostruite B, C, E, o rimaste in case A, molte delle quali pagano anche affitti pesanti. In queste settimane, la disperazione di alcune famiglie, per difendere le quali ci siamo anche beccati una condanna politica della Corte dei Conti, viene vergognosamente strumentalizzata dal centrodestra e da alcuni figuri. Questi, in gran parte, mentre guidano la rivolta, hanno pagato quasi tutto, perché non vogliono farsi tagliare il gas. Armiamoci e partite. Sono nauseato. Parliamoci chiaramente. È vero che arrivò il bollettone, ma arrivò a tutte le famiglie aquilane. L’Enel, sia energia elettrica che gas per due anni, anche per i noti problemi degli sgravi fiscali post-sisma, e le norme collegate, attesero 24 mesi per inviare le fatture. Ebbene, anche al Progetto Case arrivarono dopo. Ora quindi sia ben chiaro: aiuteremo, come abbiamo sempre fatto, le famiglie in difficoltà, ci stiamo lavorando. Spesso li invitiamo anche a recarsi ai servizi sociali. Ricordate che avevamo posto anche la possibilità di pagamenti rateizzati. Ma gli altri devono, ripeto devono, pagare, come hanno fatto e fanno tutti gli aquilani che non stanno nel Piano Case. E basta con la storia dei consumi effettivi. Sino al 2013 i conteggi sono stati fatti sui contatori, letture individuali. Poi, per il numero crescente di contatori rotti (da soli o non so), e per la loro “fine corsa tecnica”, si è passati alla misurazione, più giusta tra l’altro per le 1350 famiglie dei piani terra, al pagamento al metro quadro. Il decreto legge enti locali votato in Senato ha ribadito che sino al primo aprile 2016 si pagano i consumi a metro quadro, così come ha sancito il Tar in seguito a un ricorso presentato da alcuni , che hanno perso, difesi dall’avvocato Corti. Quindi non vi sono più scuse. Abbiamo incaricato una società di relazionare sullo stato dei 4449 contatori; la relazione verrà trasmessa a Roma che evaderà la richiesta di finanziamento, inoltrata due mesi fa, che ci permetterà di indire la gara per fornitura e posa in opera dei nuovi contatori che ci consentiranno di applicare la tele-lettura. Adesso quindi si paghi. Cominciando da avvocati, commercialisti, dirigenti statali, professori universitari, impiegati. Il Comune è scoperto con Enel per milioni, e loro non pagano».

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