Bracconieri nel parco d’Abruzzo, sequestrati crani e carne di cervo

Nei guai due presunti bracconieri di Esperia e Itri, località lazioali molto lontane dall’area protetta in cui zio e nipote avrebbero effettuato dei raid per uccidere specie protette

PESCASSEROLI. Operazione antibracconaggio delle guardie del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Sulla base di un decreto di perquisizione della procura di Sulmona, due distinti nuclei di Guardie hanno effettuato dei controlli in altrettanti di immobili nei due comuni laziali di Esperia e Itri, due località molto lontane e, quindi, ben oltre i confini dell’Area Protetta e della sua Zona di Protezione Esterna. Le perquisizioni hanno portato al sequestro di due crani di cervo, un cranio di capriolo, cartucce calibro 12 e diversi pezzi di carne contenuti in vari sacchi di plastica. I soggetti sottoposti alle perquisizioni erano già stati denunciati per esercizio abusivo di pascolo nelle località “Lago Vivo” e “Valle Cupella” di Barrea, non lontane dal territorio laziale e molisano del Parco. In base alle indagini i due facevano attività di bracconaggio ai danni della fauna protetta nel cuore del Parco. Non si esclude che dietro tali attività delittuose si nasconda un illegale e remunerativo commercio di carne e di crani di animali di specie protetta.

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