indagini a opi

Bracconieri nel Parco uccidono un cervo

OPI. Torna nel Parco nazionale d’Abruzzo lo spettro del bracconaggio. Un cervo è stato trovato dalle guardie del Parco sul ghiaccio. L’animale non aveva la testa e gli sono stati recisi anche i...

OPI. Torna nel Parco nazionale d’Abruzzo lo spettro del bracconaggio. Un cervo è stato trovato dalle guardie del Parco sul ghiaccio. L’animale non aveva la testa e gli sono stati recisi anche i testicoli, in circostanze che non presentano segni predatori. Un gioco crudele e macabro che talvolta è legato a strani rituali di caccia, oppure – come accade nella medicina orientale – a presunti poteri “afrodisiaci” o taumaturgici di alcune parti del cervo.

Se si tratti di questo è difficile dirlo al momento, ma la circostanza è comunque inquietante. La carcassa è stata ritrovata nei pressi della località Pietramara, non distante dall’area di Campeggio Vecchio Mulino di Opi.

Le guardie del Parco in servizio nella zona hanno rilevato tracce di sangue sull’asfalto e ai lati della strada, all’altezza del chilometro 54 lungo della Strada regionale 83 Marsicana.

Dopo una rapida perlustrazione, la carcassa del cervo è stata ritrovata sotto la scarpata, è stata recuperata e inviata all’Istituto Zooprofilattico per gli accertamenti del caso.

Sono state subito disposte indagini, da parte delle guardie del Parco. Intanto, è stata data notizia del reato alla Procura.

«Si tratta di un fatto molto grave», dichiara Renato Di Cola, responsabile del servizio di Sorveglianza e dell’area amministrativa, «anche perché è avvenuto nel cuore del Parco, e con modalità che dimostrano che, nonostante i buoni risultati contro il bracconaggio fin qui conseguiti, il fenomeno purtroppo non può certamente ritenersi eliminato».

Il direttore del Parco, Dario Febbo ribadisce di aver già stabilito rapporti di collaborazione con esponenti del mondo venatorio, e che «per i bracconieri non ci sarà tregua».

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