Bulli entrano in classe calci e pugni agli alunni

Blitz a inizio mattinata dei «grandi» delle superiori, giovane in ospedale La squadra Mobile della polizia indaga per l’omesso controllo degli ingressi

L’AQUILA. Attimi di panico per gli alunni della terza media della scuola «Dante Alighieri» dove un gruppo di giovani romeni, probabilmente quattro, entrati in classe prima dell’arrivo dell’insegnante, si sono resi autori di atti di bullismo sui quali indaga la squadra Mobile della questura.

Gli stranieri hanno fatto irruzione nell’aula e qualcuno di loro ha ordinato «state seduti e state zitti»; un altro si è rivolto minacciosamente a un alunno dicendogli «siamo qui per te». Uno studente, all’ordine di sedersi, si è opposto agli intrusi ma uno degli stranieri lo ha strattonato spingendolo fino al muro distante qualche metro provocandogli una ferita al collo. Un altro giovane, corso in suo aiuto, è stato colpito con un pugno al volto. La prognosi è di pochi giorni ma la guarigione totale si avrà tra qualche settimana. Il tutto si è svolto mentre uno degli aggressori si era fermato all’ingresso dell’aula impedendo vie di fuga. Ma non basta: due ragazzine sono state bersaglio di parole irripetibili. Insomma pochi minuti che ai ragazzini sono sembrate ore. Poi i bulli, prima che arrivasse l’insegnante, sono fuggiti lasciando i ragazzini in preda al terrore.

La fine dell’incubo è stata sancita dall’arrivo della squadra Volante del dirigente Enrico Rendesi e della Mobile coordinata dal dirigente Maurilio Grasso, e di lì sono partite le indagini. I minorenni che risultano direttamente offesi dall’incursione, dunque, sono stati quattro, comprese le due ragazzine. Va anche detto che nella sostanza tutti i minorenni che erano in classe, una ventina, sono da considerare parti offese anche per via dello spavento patito.

«Sono stati dei piccoli eroi», ha commentato il capo della Mobile alludendo a coloro che hanno in qualche modo reagito all’atteggiamento violento e baldanzoso degli stranieri. I quali sono ricercati dalla polizia che nelle prossime ore li dovrebbe identificare senza grossi problemi. I reati che saranno contestati loro dalla Procura per i minorenni presso il tribunale parlano di lesioni, minacce, ingiurie, interruzione di pubblico servizio e violazione di domicilio. Le indagini avrebbero portato a scoprire che i bulli si erano intrufolati nella scuola anche il giorno prima pur senza minacciare nessuno. Probabile che si tratti di studenti di scuole vicine alla «Alighieri» che si trova a Colle Sapone, luogo dove sono riuniti molti istituti aquilani, che hanno voluto fare una bravata. Sembra che i sospettati, ex alunni della «Alighieri», si siano resi responsabili anche di altri casi simili che non risultano essere stati denunciati.

Ma non è finita qui. Infatti la squadra Mobile sta indagando anche su come sia stato possibile che nessuno del personale preposto al controllo delle scolaresche si sia accorto della presenza di questi intrusi, anche loro minorenni.

E, infatti, sono previsti anche interrogatori in tal senso per capire come sia stato possibile eludere la sorveglianza. In questi casi, difatti, può scattare, se provata, la cosiddetta culpa in vigilando, che è stata ritenuta esistente in diversi processi su vicende simili avvenute in altre città. Di fatto i quattro bulli hanno «sequestrato», sia pure per pochi minuti, un’intera classe senza che nessuno intervenisse. Gli interrogatori dei ragazzini della terza media potranno fare luce su tanti aspetti che attendono di essere chiariti soprattutto nell’interesse delle famiglie degli studenti.

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