Bullismo, alcolismo e gioco d’azzardo: ecco i mali post-sisma all'Aquila

Incontro con 300 ragazzi delle scuole medie del territorio Spaziani (Sert): "Si comincia a bere all’età di undici anni"

L’AQUILA. L’Aquila fa i conti con i danni sociali provocati dal terremoto. Sette anni dopo, la città scopre ferite anche nella sua comunità. Si gioca di più (+73,7%), si è abbassata l’età di approccio a droghe (13 anni) e alcol (11 anni), sono dilagati i fenomeni di bullismo e cyberbullismo.

Di questo si è discusso nel corso di un incontro che, organizzato dalla scuola “Etica & Sicurezza” dell’Aquila, si è svolto nello stabilimento della Dompé davanti a 300 ragazzi delle scuole medie del territorio.

«Il terremoto», ha detto Paola Guerra Anfossi, direttrice della scuola “Etica & Sicurezza” dell’Aquila, «ha prodotto danni anche immateriali. Danni che occorre conoscere, consapevoli che ognuno di noi, con coraggio e resilienza, può reagire e dare il proprio contributo. Cosa possiamo fare noi? Questa è la domanda che bisogna porsi per poi rimboccarsi le maniche».

Danni che partono dall’azzardo. «Si è passati», ha spiegato Maurizio Fiasco, presidente di Alea, l’associazione per lo studio del gioco d’azzardo e dei comportamenti a rischio, «da una spesa pro capite di 780 euro nel 2007 ai 1335 euro del 2012. In più, la città è stata invasa dalle slot machine con 13,2 dispositivi ogni mille abitanti e 32,8 ogni dieci chilometri quadrati. Il tutto, con la beffa che i soldi per la ricostruzione sono stati individuati nel decreto Abruzzo con l’introduzione dei casinò on line. Un fatto inaccettabile e offensivo per L’Aquila».

Dati preoccupanti arrivano anche sull’uso di droghe e alcol: «Dal giorno del terremoto», ha affermato Daniela Spaziani, responsabile del Sert L’Aquila Asl 1, «è cresciuta del 40% l’abitudine di alzare il gomito, con l’abbassamento dell’età di ingresso. Si parte dagli 11 anni per l’alcol e dai 13 per la cannabis. Ma sono preoccupanti», ha aggiunto, «anche le insidie del web, dove si possono trovare e acquistare, con troppa facilità, sostanze dannose per la salute. Esistono siti con atteggiamento pro-drug (18%) e siti che sono dei veri e propri shop on line (10%)».

Come difendersi, allora? «Consiglio a chi usa da minorenni i social», ha spiegato Gianmauro Placido della Polizia Postale Abruzzo, «di chattare e concedere l’amicizia solo a persone che si conoscono realmente. Necessario poi dotarsi di antivirus e firewall anche sui cellulari e fare attenzione alle app che chiedono l’accesso, ad esempio, alla propria rete wi-fi. Altri esempi? Evitare di dare informazioni via mail e usare la testa prima di fare clic. Senza dimenticare il cyberbullismo che, nell’anonimato, produce drammatiche conseguenze reali».

Ci vogliono, insomma, prudenza ed esperienza, «che non è altro», ha sostenuto, collegato da Milano, Sergio Dompé nel suo indirizzo di saluto, «che la somma delle fregature ricevute. Contro le quali bisogna reagire con coraggio, come sta facendo la gente dell’Aquila».