Bullismo, incubo finito dopo 5 mesi

Appello della polizia ai giovani: denunciate sempre i vostri aguzzini

L'AQUILA. Hanno terrorizzato i ragazzi aquilani per cinque mesi i bulli arrestati dalla polizia. Lo hanno riferito gli stessi investigatori in una conferenza stampa nella quale sono stati forniti nuovi dettagli. La polizia ritiene che ci siano ancora altri fatti da scoprire.

All'incontro con la stampa hanno partecipato il capo della squadra mobile, Domenico Farinacci, il responsabile del servizio Volanti, Paolo Pitzalis e l'ispettore Gianfranco Giuliani anche lui del servizio Volanti.

In manette, per rapina, lesioni e minacce, sono finiti tre giovani macedoni: Egzon Uzairi 20 anni, Siliver Bislini (21) e Biajet Bislini (18). E' ricercato per le stesse accuse Feredin Tairi (20).

L'indagine è stata avviata dopo che nella scorsa estate la Volante colse sul fatto due minorenni romeni che avevano commesso reati simili. Poi ci sono stati degli sviluppi che hanno portato a queste drastiche misure cautelari. Gli episodi contestati sono tanti. Ci sono una decina di rapine commesse ai danni di ragazzini aquilani alcuni dei quali sono stati picchiati. Per evitare denunce qualcuno degli indagati chiedeva loro la carta di identità. Questo ha certamente indotto le parti lese a non denunciare gli aguzzini i quali, conoscendo i loro nomi, avrebbero potuto fargliela pagare.

Per rapinare i giovani aquilani la «gang dei bulli» usava delle ragazzine come esche per avvicinarli per poi aggredirli.

Alcuni degli indagati sono accusati anche di avere minacciato un professore «colpevole» di avere rimproverato a scuola una ragazza che faceva parte del loro giro.

Ci sono state indagini anche su Facebook dove, come hanno riferito gli investigatori, gli indagati si compiacevano delle loro bravate.

Nei mesi scorsi si è verificato anche il pestaggio di un uomo di quasi 50 anni perchè, nei pressi del Mc Donald's, aveva rimproverato alcuni di loro. Si tratta, comunque, di una vicenda collegata con le iniziali indagini che hanno portato all'arresto dei romeni. I pestaggi, comunque, avvenivano da settembre scorso in diverse zone: nei pressi del Mc Donald's, e dunque viale Corrado IV e vicoli limitrofi, zona L'Aquilone, e tutti gli altri punti in città ora divenuti luoghi di aggregazione per i giovani. Oltre, ovviamente, davanti alle scuole.

Gli investigatori hanno sostenuto che si tratta di vicende che prima di adesso non si erano mai verificate all'Aquila.

«E' un fenomeno», hanno detto Farinacci e Pitzalis, «che si contrasta facilmente se le vittime dei reati collaborano. I ragazzi devono considerare che la loro paura è sproporzionata ma se nessuno fa denunce gli aguzzini si sentono ancora più forti».
Per questa ragione la polizia sollecita ragazzi e famiglie a denunciare eventuali soprusi che abbiano subìto oppure di cui possano avere notizia.

Le indagini, infatti, proseguono. Gli investigatori sono certi che sono stati commessi altri reati, forse anche qualche abuso o molestia sessuale.

Comunque anche la magistratura ha dato l'impressione di avere avuto piena contezza di quanto sta avvenendo visto che le misure cautelari chieste dalla Procura, sul dossier della polizia, sono state subito firmate dal giudice per le indagini preliminari.

Ora si attende la cattura del quarto bullo che è ricercato con un mandato di cattura internazionale. Anche se potrebbe essere anche in zona.

© RIPRODUZIONE RISERVATA