Burgo, altra fumata nera il piano industriale non c’è

L’amministratore delegato dell’azienda non si presenta all’incontro al ministero La rabbia dei lavoratori a Roma con tre pullman. Infuriato il sindaco di Avezzano

AVEZZANO. Si conclude con un nulla di fatto l’incontro al ministero dello Sviluppo economico, a Roma, in cui l’azienda Burgo avrebbe dovuto presentare un piano industriale per il mantenimento del sito di Avezzano.

Tanta la rabbia degli operai che con tre pullman si sono spostati fino alla Capitale, nella speranza che finalmente si potesse ripartire con il lavoro. All’incontro di ieri pomeriggio l’amministratore delegato dell’azienda, Paolo Mattei, non si è presentato. Al suo posto Franco Montevecchi, Paolo Simonato e Carlo Cavaterra, i quali hanno però dichiarato che la loro era solo una rappresentanza, in quanto non avrebbero potuto comunque prendere alcuna decisione. Dunque la Cartiera conferma: ad Avezzano non si produrrà più carta naturale e nemmeno patinata. Si pensa, invece, a eventuali investitori, di cui la Burgo rimarrebbe partner, che potrebbero venire a produrre nella Marsica un particolare tipo di cartoncino. Su tutte le furie il sindaco di Avezzano Gianni Di Pangrazio, accompagnato all’assemblea dal presidente del consiglio comunale Domenico Di Berardino, dall’assessore Francesco Paciotti e dal consigliere Nicola Pisegna Orlando.

«Non permetteremo alla Burgo di portare via nemmeno uno spillo dalla fabbrica di Avezzano», ha detto il sindaco durante l’incontro. «Il ministero ha preso atto dell’accordo per crisi aziendale siglato in Provincia», ha spiegato Massimo Verrecchia, capo di gabinetto della Provincia, che ha partecipato con il presidente Antonio Del Corvo. «Abbiamo chiesto, comunque, la riapertura, anche per un breve periodo, del sito di Avezzano, così da agevolare la possibile riconversione in partnership o cessione dello stabilimento. Siamo favorevoli alla riconversione, solo dopo la valutazione dell’imprenditore che dovrà subentrare». Fuori dal ministero, con gli operai, anche l’onorevole Filippo Piccone, a cui non è stato permesso di partecipare al tavolo, in quanto il ministro ha dato disposizione precisa che non sarebbero potuti entrare parlamentari. «I lavoratori sono stremati da una situazione che va avanti da troppo tempo», ha commentato il parlamentare. «Già domani mi riunirò con i sindaci della Marsica. Bisogna risolvere la vertenza Burgo in tempi brevi altrimenti c’è il rischio che gli operai si ritrovino obbligati a firmare la mobilità». Presenti a Roma anche il vicepresidente della giunta regionale Giovanni Lolli, i sindaci Domenico Palma (Luco), Angelo Salucci (Collelongo) e gli assessori Anselmo Del Fiacco (Cerchio) e Tullio Rosa (Trasacco). «Non abbiamo risolto nulla», ha commentato Terenzio Galano (Uil-Com). «Insieme agli altri sindacati decideremo quale azione intraprendere. Non escludiamo nulla». Per ora gli operai tornano a casa solo con una nuova data, per un altro incontro al Mise: mercoledì 8, alle 16.

Magda Tirabassi

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