C’è l’elenco, caccia alla casa

Spuntano i nomi, prime proteste degli esclusi.

L’AQUILA. «Tu sì, tu no, tu qua, tu là». Da ieri all’ora di pranzo gli aquilani spulciano su Internet gli elenchi dell’assegnazione degli alloggi del progetto Case e dei moduli abitativi provvisori di legno stile Onna. Appena cominciano a girare i nomi si scatenano le proteste di esclusi e scontenti. Bertolaso, il prefetto Gabrielli e Cialente: criteri inattaccabili, chi è rimasto fuori verrà comunque sistemato.

LA LISTA. La «caccia» riguarda chi ha casa E, F o in zona rossa: 12600 famiglie. Il 29 settembre vengono assegnati i primi 600 appartamenti a Bazzano. La Wolf Haus a Cese di Preturo ne ha consegnati ieri 100, finiti in anticipo. Il primo elenco, provvisorio, fa la mappa completa delle 19 aree del progetto Case. L’ordinanza è del sindaco Massimo Cialente. «Abbiamo verificato che tutti avessero diritto». Tre le opzioni: piano Case, autonoma sistemazione, affitti. «Sui 12600 nuclei», spiega Guido Bertolaso, «abbiamo cercato di corrispondere alle richieste: 4588 sono i nuclei familiari delle case antisismiche, con l’aggiunta di ulteriori palazzine, più i 1100 moduli abitativi significa 15710 persone ospitate dal 29 settembre in poi. E non andremo oltre il 15 dicembre per assegnare le case.

Oltre a questi, 4200 nuclei avranno il contributo di autonoma sistemazione, 500 nuclei hanno indicato gli affitti e saranno accontentati. Abbiamo cercato di fare salve le esigenze degli abitanti. I 1100 Map nelle frazioni sono in realizzazione. In tutto si arriva a 10688 nuclei (progetto Case, affitti, autonoma sistemazione e moduli provvisori) per 36mila persone delle categorie E e F. A mano a mano che le zone F, rischio esterno, si liberano e la gente può rientrare, gli assegnatari lasciano il posto a chi è in attesa. Restano fuori 2000 nuclei familiari, il 70% dei quali composti da una sola persona, e altri nuclei di coppie che pure avevano chiesto un alloggio del progetto Case. L’elenco è provvisorio.

Ci sarà un’attenta verifica di chi ha diritto. Una quota di aventi diritto, alla fine delle verifiche, uscirà dall’elenco perché non verranno date case a chi ha la disponibilità di un altro appartamento. Una parte dei single entrerà al posto di chi non ne ha diritto. Chi resta fuori verrà ospitato nelle case che fanno parte del fondo immobiliare attivato con Carispaq, oltre che in quelle che verranno fuori dal censimento in corso su seimila immobili che saranno verificati accuratamente dai tecnici. Le cifre sono confortanti. Se non ci sarà l’accordo per l’affitto al prezzo concordato si procederà alla requisizione dgli immobili sfitti. Aspetto interessante: tutte le famiglie con figlio a carico stanno in elenco. Ci sono anche molte coppie e nuclei monoparentali che sono 329. Per quanto riguarda la cittadinanza degli assegnatari, su 4588 nuclei familiari 4212 sono per i cittadini italiani, 162 per cittadini dell’Unione europea e 214 per extracomunitari. Gli stranieri sono 356, meno del 10% del totale. Degli assegnatari in elenco, oltre 3mila erano proprietari di case, 664 in affitto e 341 in edilizia popolare. Tutto computerizzato, gestiremo bene i ricorsi».

COME FUNZIONA. Le chiamate agli assegnatari avverranno a invito, da oggi, da parte degli operatori di Linea Amica che fissano l’appuntamento. Lo sportello è alla palestra della scuola della Finanza. Lì dovrà presentarsi il capofamiglia con i documenti che gli verranno richiesti. Poi sarà inserito nell’elenco definitivo, con numero dell’appartamento, località, giorno d’ingresso. «Così si potranno pianificare eventuali iscrizioni a scuola o permanenza nell’albergo. Assegnata la casa, non potrà più essere richiesto il contributo di autonoma sistemazione, che verrà revocato. Invitiamo gli aquilani a non affollarsi a Coppito».

CIALENTE. «I dati veri sono questi», dice il sindaco a chi gli fa notare che a «Ballarò » il city manager Massimiliano Cordeschi ha dato altri numeri parlando di «guerra civile». «I dirigenti non sono autorizzati a parlare: la posizione ufficiale la assume il sindaco. I nuclei numerosi sono in elenco, si è seguita la territorialità. Per Natale tutti possono tornare all’Aquila. Due appelli: il primo ad avere pazienza per i sacrifici da fare nei primi due mesi. L’altro è per le B e le C che, ora, hanno un meccanismo oliato. Aspettiamo i progetti. I lavori si possono cominciare subito e c’è pure l’agibilità provvisoria. Per B e C con tempi lunghi troveremo soluzioni. Ma chi può deve rientrare: 500 domande su 10mila sono pochissime. Tutto, ora, è nelle mani di cittadini, professionisti e imprese aquilane ».

IL PREFETTO. Franco Gabrielli: «Dopo la verifica, se non servono ulteriori approfondimenti, si può firmare il contratto di comodato d’uso. Ci sono alcuni nuclei da tre che restano fuori. Verificheremo se le famiglie che hanno avuto vittime hanno tutte una casa. Tutto viene fuori da un algoritmo gioiello, sintesi di uno sforzo enorme e non manipolato né forzato da nessuno. Niente panico per chi resta fuori. Se c’è qualcuno con figli a scuola viene subito preso in considerazione ».

REQUISIZIONI. «Tempo scaduto. Chi aveva appartamenti da mettere a disposizione e non l’ha fatto non può fare più nulla: ci pensiamo noi. Da lunedì cominciamo le requisizioni. Partiamo dalle segnalazioni dei cittadini vessati da richieste moralmente riprovevoli e, per giunta, in nero. La requisizione scatta comunque. Entreremo nelle case anche senza consenso». E chi fa dichiarazioni false per avere l’alloggio del progetto Case? Qui il prefetto fa il gesto di coprirsi la faccia col palmo della mano. «Saranno denunciati».

PRIME PROTESTE. «Fino a novembre 3 bambine in pullman Giulianova-L’Aquila per 8 ore di scuola col tempo pieno. Chi si assume la responsabilità? Bertolaso?», si chiede la nonna, Anna Longhi. «La scuola riapre lunedì: gli alunni dovevano avere priorità assoluta». Protesta anche Ersilia Rossi: «Mia madre anziana e disabile ad Assergi, le trentenni a Bazzano ». In elenco anche 87 famiglie di San Gregorio che, però, avranno i moduli provvisori ma che risultano in carico a Bazzano. Ovviamente, resteranno nel loro paese e libereranno i posti. Così accadrà per le altre frazioni.