Campo Felice, stazione nata con gli alpini

«La piana di Campo Felice, incastonata tra il massiccio montuoso del Monte Velino, di cui rappresenta la porta settentrionale di accesso, il gruppo montuoso di Monte Ocre-Monte Cagno e le Montagne...

«La piana di Campo Felice, incastonata tra il massiccio montuoso del Monte Velino, di cui rappresenta la porta settentrionale di accesso, il gruppo montuoso di Monte Ocre-Monte Cagno e le Montagne della Duchessa, un tempo adibite essenzialmente alla pastorizia, oggi devono gran parte della loro trasformazione turistica per la pratica degli sport della montagna essenzialmente agli alpini che nell’immediato Dopoguerra frequentarono la zona per le loro attività addestrative alpinistiche e sciistiche». A ricordarlo, scrive Giuseppe Del Zoppo, «è l’alpino Sergio Paolo Sciullo della Rocca decorato medaglia d’oro Mauriziana della Repubblica Italiana delegato per gli alpini abruzzesi emigranti che in una recente intervista ha tenuto a precisare il contributo tecnico fornito dal Corpo degli Alpini per la trasformazione di questo luogo, un tempo riferimento per pastori e minatori, oggi zona esclusivamente sportiva. Può sembrare strano, ma qui molti alpini furono minatori, come l’alpino Nando Fiaschetti ancora vivente a Casamaina di Lucoli unitamente a Sesto Di Fabio e Berardino Mazza, in quanto in questo altopiano per diversi anni tra l’altro venne estratto l’alluminio. Questi minatori, furono definiti i “diavoli rossi” dalla popolazione locale a causa della polvere rossa caratteristica della bauxite che li ricopriva nel viso e negli indumenti. Voglio ricordare le parole del presidente della Sezione Ana Abruzzi Giovanni Natale «massimo rispetto per i minatori abruzzesi in Belgio e nel Mondo, in quanto hanno sempre dato testimonianza di operosità, volontà e autentico amor patrio». Tornando poi a Campo Felice, vanno ricordate le figure del generale degli alpini Giuseppe Fabre che bene individuò il luogo su proposta del sergente Gaetano Panei una delle maggiori guide alpine nato nel Comune di Borgorose un tempo parte della Provincia dell’Aquila».