Le macerie nel borgo di Campotosto

Campotosto, il paese del lago è ancora sotto le macerie 

Viaggio nel centro montano devastato dal terremoto. Il sindaco Cannavicci: «L'urgenza? Tre o quattro container per riaprire le attività commerciali»

CAMPOTOSTO. Il verde dei monti – quegli stessi monti che, per il presidente della commissione Grandi rischi Sergio Bertolucci, sarebbero potuti cascare nel lago da un momento all’altro, creando un «effetto Vajont», frase poi corretta, precisata, ammorbidita, ma ormai il più era fatto – oggi si riflette nell’immensa distesa d’acqua di Campotosto.
Chi ha voglia di farsi due passi quassù è bene che non nomini Bertolucci. «Ci ha rovinato», è l’unico pensiero riferibile nei discorsi tra i pochi, ma coraggiosi, residenti di una comunità che non vuole arrendersi all’ineluttabilità di un ulteriore spopolamento. Causato dal terremoto del 18 gennaio. E dall’altrettanto ineluttabile mancato avvio della ricostruzione.

Surfisti nel lago di Campotosto

A quasi sei mesi dal sisma l’unica consolazione è rivedere il lago quasi pieno. «È salito di dieci metri», riferiscono i residenti. «Il lago per noi è fondamentale. Per il turismo, per la pesca, per il clima, per i campi. Dopo l’assurdo allarme è stato svuotato e sembrava un deserto. Ora la situazione va migliorando. Ma il danno è ormai compiuto». Attraversare via Roma vuol dire immergersi nel silenzio più assoluto. L’unica voce sono le scritte sui muri delle case devastate. Ne devono essere demolite poco più di 150. Finora le ruspe ne hanno tirate giù una sessantina.

Poi tutto si è fermato. Il motivo lo spiega il sindaco Luigi Cannavicci. «Per le macerie tutto risolto: l’ente attuatore è la Regione. Tra una settimana l’iter si completa e si parte con le rimozioni. Il vero problema è che i vigili del fuoco sono andati via e devo ripartire da zero per gli abbattimenti, con le ordinanze pronte. E se qualcuno vuole rientrare a casa per recuperare i propri beni non sa come fare. Il loro lavoro, per puntellamenti e demolizioni, sarebbe stato molto prezioso. Ora facciamo le gare e vediamo. L’altra urgenza è avere tre o quattro container per riaprire l’edicola, un secondo bar e un altro paio di attività commerciali. Aspetto un sopralluogo della Protezione civile regionale, ma se passa l’estate è tutto inutile. Bisogna accelerare».
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