Campus universitario a Pizzoli, tutti assolti

Dopo cinque anni si chiude la vicenda giudiziaria che ha visto finire undici persone davanti al giudice per abusi edilizi

L’AQUILA. Tutti assolti perché il fatto non sussiste. Si è chiuso così il processo a carico di undici persone coinvolte, a vario titolo, nella realizzazione del Campus universitario intitolato alla memoria di Giulia Carnevale, la studentessa universitaria deceduta nel terremoto del 2009. Il giudice Giuseppe Grieco ha disposto anche il dissequestro degli edifici realizzati nella frazione di Cavallari di Pizzoli, su un’area di 8mila metri quadrati. Una vicenda giudiziaria iniziata nell’ottobre del 2010 al termine di un’indagine condotta dalla Forestale (sulla scorta di un esposto presentato da Italia Nostra alla Soprintendenza), che aveva rilevato diverse presunte irregolarità nella realizzazione dell’opera voluta dall’imprenditore Giulio Carnevale, il papà della studentessa morta nel sisma.

In particolare, gli imputati erano stati chiamati a rispondere, a vario titolo, di trasformazione urbanistica ed edilizia in violazione delle norme urbanistiche, di falso ideologico, di violazione del vincolo paesaggistico e di danneggiamento delle bellezze naturali dei luoghi sottoposti a speciale protezione dell’autorità. In particolare i manufatti all’epoca sequestrati sarebbero stati realizzati, secondo quanto sostenuto dall’accusa, non osservando la distanza minima prevista dall’argine del fiume Aterno, in un’area comunque ricadente nella fascia di rispetto. Il progetto prevedeva la realizzazione di undici palazzine per un totale di 139 piccoli appartamenti, per 262 posti letto, da destinare a studenti universitari. Al momento del sequestro, solo una parte degli immobili era stata realizzata e occupata da una trentina di studenti, costretti poi a lasciare gli alloggi. Ieri pomeriggio, dopo quasi cinque anni, il processo si è chiuso con l’assoluzione con formula piena per tutti. Si tratta di Angela D’Andrea, sindaco di Pizzoli (il Comune, tra l’altro, si è costituito parte civile insieme alla Regione), del tecnico comunale Bruno Sabatini, di Elvira Pallisco e Giulio Carnevale, rispettivamente legale rappresentante e procuratore speciale della ditta Fer Irtalia esecutrice delle opere, di Marcello Drago, Ines Ponzi, Patrizia Drago, Oliver Drago, Giuliano Drago, Emma Ponzi e Sergio Palleschi, difesi – tra gli altri – dagli avvocati Pierluigi Pezzopane, Massimo Rampini, Aurelia e Massimo Carosi.

Il complesso è stato dunque dissequestrato, ma nel corso di questi anni il Campus “abbandonato” è stato oggetto di svariati furti per i quali c’è un’inchiesta in corso. ©RIPRODUZIONE RISERVATA