Canoni Piano Case tregua dei residenti sul pagamento a rate

Atteso un provvedimento del Comune dopo l’assemblea I cittadini chiedono garanzie sui consumi effettivi

L’AQUILA. Una tregua col Comune per il pagamento delle prime cinque rate. Chiedono un provvedimento del Comune i cittadini residenti nel Progetto Case che dopo l’assemblea dell’altra sera a Bazzano, vogliono garanzie sul fatto che i calcoli dei pagamenti vengano effettuati sui consumi realmente effettuati da ciascuno e non su cifre forfettarie.

L’incontro pubblico organizzato dall’associazione di volontariato Tendamica, in collaborazione con l’associazione culturale «Ji prati della Cirella» di Sassa e il Comitato “Assergi Due Ade» aveva la missione di creare una rete di comitati spontanei tra gli abitanti di case e Map al fine di promuovere la formazione di un consiglio cittadino composto dai direttivi di ogni agglomerato d’appartenenza.

Tra gli intervenuti al tavolo interassociativo il sindaco Massimo Cialente e i consiglieri Ettore Di Cesare e Vincenzo Vittorini. «Il lavoro intrapreso ormai da tempo»,si legge in una nota del presidente di Tendamica Pierluigi Lomarco, «è confluito nella ommissione consiliare da cui è emerso quanto segue: i calcoli sugli “acconti” effettuati sono errati in eccesso di qualche milione, per cui non parliamo di “acconti” ma di veri “saldi” “saldi” e “anticipi”; un vero e proprio prestito che i cittadini erogano al Comune a tasso zero; un regolamento di condominio, per essere valido, deve essere espressamente visionato e accettato in forma esplicita dai suoi condòmini o inquilini soprattutto quando le spese per l’annaffiamento degli orti e per le aree pubbliche compresa l’illuminazione, sono a carico anche di chi non ne fa uso, perché le aree pubbliche non sono recintate e gli orti sono assegnati solo ad alcuni; bisognava provvedere alle letture dei contatori a suo tempo per non gravare tutto insieme sulle tasche degli abitanti; la gestione dei condomìni può essere affidata a una realtà locale nascente tra gli abitanti di Case e Map a garanzia di nuove possibilità di lavoro e soprattutto di feedback ottimale per il Comune».

Queste le proposte dei cittadini: «Visto che il Comune non ha i soldi per pagare più le bollette; visto che tale insolvenza comporterebbe la risoluzione di tutti i contratti in essere; che, oltretutto, tra questi contratti rientrerebbero anche quelli per le scuole; che dalla Commissione si è evinta la necessità di rielaborare alcuni calcoli per tangibili incongruenze riscontrate; che noi cittadini dovremo comunque pagare una buona fetta di quella bolletta complessiva; che attualmente l’importo da pagare per le utenze è comunque inferiore alla somma totale delle bollette pervenute, si propone che, prima della scadenza della prima rata (febbraio 2013) il Comune deliberi un atto specifico. In questo atto si dichiari che i bollettini pervenuti per il Progetto Case, essendo da rielaborare, onde evitare ulteriori spese di ricalcolo e di spedizione, vengano comunque utilizzati nella misura massima di un terzo del numero di rate (ad esempio 5 rate per coloro che ne hanno ricevuti 15); coloro che hanno ricevuto solo 2 rate ne dovranno pagare solo una. Si precisi che tale operazione non dà diritto di quiescenza in seguito ai pagamenti effettuati. Si dichiari la possibilità di rateizzare ulteriormente gli acconti per fascia di reddito». Domani in Comune nuovo incontro.

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