Caos L’Aquila, Trigilia replica a Cialente “Il governo non è il bancomat del sindaco” La Pezzopane: "Il ministro è uno sciacallo"

Si alza il livello dello scontro dopo gli attacchi al ministro del primo cittadino aquilano, dimessosi dopo il caso di presunte tangenti per la ricostruzione che coinvolge l’ex vice sindaco Roberto Riga. “Ora deve dimettersi anche lui”, ha detto ieri Cialente. Sulle pagine della Stampa la repilca: “Se decide di dimettersi è solo per un’indagine della magistratura”. Il centrosinistra aquilano compatto: "Cialente ritiri le dimissioni". E la Pezzopane non usa mezzi termini: "Ministro incompetente e appannato"

L’AQUILA. Cialente attacca Trigilia: "Ora deve dimettersi anche lui". Il ministro replica con un'intervista alla Stampa: "Non siamo il bancomat del sindaco dell'Aquila". E la Pezzopane lo liquida con un secco "è uno sciacallo". È caos politico all'Aquila dopo il nuovo caso di presunte tangenti sulla ricostruzione che tocca per la prima volta il Comune con l'ex vice sindaco Roberto Riga tra gli indagati.

L'attacco di Cialente. Mentre in procura cominciano gli interrogatori, il fronte politico aperto con le dimissioni del sindaco Cialente diventa infuocato. Il sindaco dimissionario ha da subito attaccato il governo e ieri, subito dopo aver formalizzato le dimissioni, ha attaccato senza mezzi termini Carlo Trigilia, ministro per la coesione territoriale incaricato del caso aquilano: "Si può fare solo una cosa per dare un senso a questo sacrificio personale: fare un'immediata richiesta di incontro con il presidente del consiglio Enrico Letta da parte di tutto il consiglio comunale, affiancato dai segretari politici locali e magari dai cittadini, chiedere il miliardo e duecento milioni necessari per la ricostruzione (se li otteniamo è la città che avrà vinto) e poi le dimissioni di Trigilia".

La replica di Trigilia. II ministro Trigilia ha replicato con una intervista alla Stampa: "Parole che si prestano a letture strumentali e che spostano il piano delle responsabilità. Il sindaco è liberissimo di fare le sue scelte, ma se decide di dimettersi, ciò accade solo a seguito di un’indagine della magistratura", "c’è stata un’escalation di critiche fino al punto d’indicare il sottoscritto come un ministro incompetente, assente, addirittura disinteressato alle sorti degli aquilani. Le cose non stanno cosi. E mi spiego: il flusso di finanziamenti per la ricostruzione non si è mai interrotto e mai si interromperà. C’è un impegno politico del governo e il sindaco lo sa bene. È poi vero che gli ultimi stanziamenti sono limitati: 600 milioni. Ciò è innegabile, stante la situazione della finanza pubblica. È inutile chiedere miliardi, che tutti sappiamo non esserci, quando poi la capacità di spenderli è sui 500 milioni all’anno. Per dirla con semplicità, non serve a nulla un enorme serbatoio carico d’acqua se poi dal rubinetto passa un filo». Il ministro precisa inoltre che "dal 2009 a oggi sono stati spesi circa 12 miliardi di euro; 43 mila persone, pari al 66% degli sfollati, sono rientrati a casa; all’ Aquila sono aperti oltre 3 mila cantieri".

La pezzopane: Trigilia è uno sciacallo. Ma il centrosinistra aquilano sta tutto con il sindaco dimissionario. Riunito in assemblea insieme a tutta la giunta comunale ha chiesto che Cialente ritiri le dimissioni e ha annunciato per venerdì una manifestazione a favore del primo cittadino e per tutta la città. All'assemblea è presente anche la senatrice Pezzopane che ha attaccato senza mezzi termini il ministro Trigilia: "È come uno sciacallo. Occorre che la quesiotne aquilana sia gestita direttamente dalla presidenza del consiglio e non da un ministro incompetente e appannato".

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