Caparso: sulla sanità no alle intrusioni del vescovo Spina

Nuovo ospedale in ritardo e critiche per i troppi tagli Dopo il monito del presule, dura replica dell’ex sindaco

SULMONA. Fa discutere il monito del vescovo Angelo Spina contro i tagli della sanità e i ritardi accumulati dal progetto del nuovo ospedale. Tocca al sindaco di Sulmona, Peppino Ranalli, rivendicare il “pressing” fatto finora nei confronti della Asl. «Nonostante i ritardi e seppur a rilento il progetto va avanti», interviene Ranalli, «condivido le preoccupazioni del vescovo, ma mi sento di dire che stiamo seguendo la vicenda da vicino dal giorno dell’insediamento. Lo scopo è quello di velocizzare la realizzazione dell’ospedale nuovo e di dismettere il ruolo di Cerentola che la sanità peligna si è guadagnata negli ultimi tempi. A livello provinciale vogliamo recitare un ruolo importante». Ma è il consigliere provinciale ed ex sindaco di Pacentro, Fernando Caparso, a essere più critico nei confronti della posizione del vescovo. «Va bene la preoccupazione cristiana del diritto alla salute», spiega nella sua doppia veste di medico di base e amministratore, «ma mi lasciano perplesso certe intrusioni e certi interventi a gamba tesa in una tema complicato come quello della sanità. Voglio dire che parlare e criticare dall’esterno è facile, quando non si conoscono i reali problemi del sistema sanitario che andrebbe riformato nella sua interezza. In più, a noi amministratori non è concesso intervenire nelle faccende della chiesa». Sono più aperti gli addetti ai lavori, che rivendicano un maggiore coinvolgimento e che colgono lo stimolo arrivato dal vescovo. «Sono fiducioso sulla realizzazione dei moduli, dopo l’incontro avuto pochi giorni fa col manager della Asl, Giancarlo Silveri, «interviene il primario di Cardiologia e Utic, Angelo Giannandrea, «certo condivido le paure per alcune contraddizioni che ad esempio riguardano per noi medici gli ambulatori nell’ala vecchia inagibile. Vedo con preoccupazione anche il fatto che alla minima scossa di terremoto qui l’ospedale dovrà essere trasferito altrove. Per me l’optimum sarebbe stata una struttura territoriale da fare nei pressi di Roccacasale, in modo da fare da snodo per l’intero Centro Abruzzo. Ma visto che i fondi non ci sono, ho proposto i moduli prefabbricati, che sono poi diventati la scelta condivisa da tutti».

Anche il medico legale Ildo Polidoro, attualmente in servizio a Pescara, chiede maggiore attenzione nei confronti del personale sanitario, per poi cogliere meglio le esigenze dei pazienti. «Vanno ascoltati gli addetti ai lavori», dice, «che all'ospedale di Sulmona sono molto preparati».

Federica Pantano

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