Capistrello, si abbassa gli slip dopo la lite e il vicino imbraccia un fucile e spara

Entrambi a processo: il primo (già scagionato) per atti osceni in luogo pubblico, il secondo per minacce

CAPISTRELLO. Si scende pantaloni e slip davanti al vicino di casa. Quest’ultimo imbraccia il fucile e spara. Entrambi sono stati denunciati, il primo per minacce e il secondo per atti osceni in luogo pubblico. Ed entrambi sono finiti sotto processo.

Il secondo, però, è stato scagionato da ogni accusa. Si tratta di G.S., di Capistrello, dove è avvenuto l’episodio.

Secondo una ricostruzione degli inquirenti, tra i due c’era stata una lite in tarda serata, ad agosto del 2009, in un quartiere residenziale. Alla base dell’episodio ci sarebbero questioni di terreno e di confine. Tra le famiglie scoppiò l’ennesimo bisticcio che secondo la denuncia portò uno dei due a calarsi slip e pantaloni. A quel punto la reazione del contendente. Il gesto osé lo avrebbe mandato su tutte le furie, tanto da portarlo a imbracciare un fucile e sparare un colpo in aria per intimorire il suo vicino. Non è chiaro se sia o meno riuscito nell’intento. Certamente, però, i vicini sono scesi in strada e hanno chiesto l’intervento della polizia. Una volante del commissariato di Avezzano è arrivata sul posto dopo pochi minuti e ha avviato le indagini. Per l'uomo che ha sparato è scattata una denuncia a piede libero per minacce con arma da fuoco. E c’è stato anche il processo. La stessa cosa è accaduta a G.S., difeso dall’avvocato Moreno Persia. Nel corso dell’udienza davanti al giudice Roberto Paolini le testimonianze non sono state coerenti.

Il fatto è accaduto quando già era buio e i testimoni si sarebbero contraddetti nel corso del processo. Il vicino si sarebbe spogliato vicino a una siepe, che in parte avrebbe coperto la sua esibizione. Diverso il racconto di altri due testimoni che hanno assistito a quanto accaduto. Per questo motivo il pensionato di Capistrello è stato assolto perché il fatto non sussiste.

Pietro Guida

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