MARSICA

Caporalato nel Fucino, azienda agricola chiusa

I carabinieri trovano un extracomunitario, senza permesso di soggiorno, che lavorava in nero. Per il titolare dell'azienda è scattata una sanzione di 7mila euro 

AVEZZANO. I carabinieri nel corso di controlli effettuati nella zona del Fucino contro il caporalato e lo sfruttamento della manodopera hanno scoperto in un'anzienda agricola che un extracomunitario, senza permesso di soggiorno, lavorava in nero. Il titolare dell'azienda agricola dovrà pagare sanzioni amministrative per complessivi 7mila euro. L'attività imprenditoriale resterà chiusa fino a quando non saranno ripristinate le condizioni previste dalle norme violate.

I controlli sono stati disposti dal comandante provinciale dei carabinieri dell'Aquila, il colonnello Nicola Mirante, in concomitanza con i servizi di vigilanza sul rispetto delle ordinanze comunali in tema di emergenza idrica nel Fucino. Il fenomeno dello sfruttamento della manodopera è frequente nell’ambito del settore agricolo e può sfociare anche nel  caporalato.

All’alba di questa mattina, pertanto, gli equipaggi del Reparto Operativo del Comando Provinciale, insieme a quelli della Compagnia di Avezzano e del Nucleo Carabinieri Ispettorato del lavoro di L’Aquila, hanno compiuto ispezioni in numerosi appezzamenti nell’agro della conca del Fucino.      

Sono state controllate diverse aziende agricole e nei campi erano al lavoro oltre 50 braccianti. I controlli sono proseguiti per l’intera mattinata e hanno richiesto complessi accertamenti e l’impiego di specifiche competenze anche in materia di legislazione sociale.