Carispaq-Bper vince la battaglia sul caso Lande

L’avvocato Sirotti: «Revocata la condanna generica al risarcimento del danno» L’istituto di credito esprime soddisfazione per la soluzione della vicenda

L’AQUILA. Si è concluso lo scorso 17 dicembre il processo di secondo grado a carico di Gianfranco Lande, noto anche come il «Madoff dei Parioli».

La prima sezione penale della Corte d’Appello di Roma, nell’ambito delle decisioni assunte, ha tra l’altro revocato la condanna generica al risarcimento del danno inflitta in primo grado alla Cassa di Risparmio dell’Aquila. Sull’esclusione dal processo della Cassa abruzzese, quale responsabile civile, si era già pronunciata la Procura Generale presso la Corte d’Appello di Roma.

«È stato dunque affermato il principio», si legge in una nota dell’istituto di credito, «da sempre sostenuto dalla difesa della Banca, secondo cui la Cassa di Risparmio dell’Aquila, ora incorporata nella Banca popolare dell’Emilia Romagna, non è in alcun modo tenuta a rispondere dell’operato dell’imputato Lande».

La Banca esprime «piena soddisfazione nel constatare come siano stati ristabiliti dai Giudici d’Appello la verità dei fatti e i princìpi di diritto del nostro ordinamento».

Lo stesso avvocato Luca Sirotti, che ha tutelato gli interessi della banca, parla di una decisione ineludibile.

«La sentenza assolutoria», commenta il legale, «conferma che l’accusa, come noi abbiamo sempre sostenuto, poggiava su presupposti insussistenti che i giudici di appello hanno ben rilevato».

«Ritengo che la sentenza di primo grado, ora modificata», ha aggiunto il legale, «sia stata la conseguenza del clima che a quell’epoca si era creato intorno a questa vicenda. Ora, invece, il giudizio è stato più sereno e meno condizionato dal clamore».

L’avvocato Sirotti ricorda che le motivazioni di questo provvedimento non si conosceranno prima di novanta giorni.

(g.g.)

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