Carne bovina infetta, sequestri anche in Abruzzo

Blitz dei Nas anche in provincia dell’Aquila. Sequestrati di bovini vivi per il valore di circa 2 milioni di euro

L’AQUILA. I Carabinieri del Comando per la Tutela della salute stanno eseguendo 78 decreti di perquisizione e sequestro in diverse provincie da nord a sud nell'ambito di un'indagine, denominata “Lio” e condotta dal Nas di Perugia, relativa all'illecita commercializzazione di bovini infetti, con marchi auricolari contraffatti e dichiarati falsamente di razza pregiata. L'operazione è condotta nelle provincie di Arezzo, Avellino, Bari, Foggia, L'Aquila, Latina, Lodi, Matera, Padova, Perugia, Pesaro Urbino, Pistoia, Potenza, Ravenna, Rieti, Roma, Siena, Terni, Torino, Verona e Viterbo.

Sequestrati di bovini vivi per il valore di circa 2 milioni di euro. La prima fase delle indagini ha portato alla scoperta di un traffico illecito di bovini colpiti da malattie infettive alcune delle quali trasmissibili all’uomo. Gli animali, nati in aziende dell’Italia meridionale e insulare, erano avviati alla macellazione grazie all’intermediazione di due aziende, una perugina e una aretina, e di allevatori e medici veterinari che permettevano di eludere i controlli sanitari. Al termine di questa prima fase (inizio 2013) sono state sequestrate 4 aziende agricole e 500 bovini vivi che sono stati abbattuti e distrutti per un valore commerciale di 2 milioni e mezzo di euro.

Nella seconda fase delle indagini i militari hanno ricostruito l’organizzazione criminale in cui erano coinvolti 56 allevatori, 3 autotrasportatori e 6 medici veterinari delle Asl del centro-sud (Perugia, Arezzo, L’Aquila, Foggia, Potenza e Matera) che falsificavano passaporti, permettendo di introdurre sul mercato bovini di razza ed età differenti da quelle certificate dai documenti.

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