Carote da record Ottima produzione e prezzi eccellenti

L’ortaggio a marchio Igp presenta qualità altissime Ciotti (Omnia): bisogna puntare sui prodotti certificati

AVEZZANO. La carota del Fucino potrebbe cambiare il destino del territorio. È quanto emerge dalle analisi sugli ortaggi prodotti nel 2015 che mostrano valori di qualità altissimi per la carota a marchio Igp (Indicazione geografica protetta). La raccolta avviata sta mostrando buone produzioni e ottimi prezzi di vendita. Un segnale importante per l'economia della Marsica se si considera che le carote del Fucino rappresentano circa il 30 per cento della produzione nazionale. A oggi la carota del Fucino gode di una particolare reputazione tra gli operatori commerciali, nazionali ed esteri, per via delle proprietà chimico fisiche che la rendono ineguagliabile per sapore, colore e potere nutrizionale. Un potenziale che probabilmente non è stato ancora sviluppato al massimo nel territorio. «Per l’annata 2015», afferma Maria Assunta Ciotti, responsabile dell’organismo di controllo “Omnia qualità” che certifica la carota dell’altopiano del Fucino Igp, «è stato attivato il processo di certificazione e, attualmente, diversi operatori stanno vendendo prodotti certificati soprattutto sui mercati del nord Italia. Da una prima valutazione delle analisi fisico-chimiche dei campioni prelevati sulle particelle in certificazione, emerge che, molto probabilmente, ci ricorderemo il 2015 come un’ottima annata per la qualità della carota dell’altopiano del Fucino».

Sono stati rilevati, infatti, valori di 90 milligrammi per chilo di beta carotene, 55 di acido ascorbico (vitamina C), a fronte dei limiti del disciplinare di produzione che prevedono rispettivamente valori di 60 e 5. Oltre alla competenza degli operatori locali, il fenomeno è stato favorito, secondo gli esperti, dalle condizioni climatiche ideali (alte temperature e notevole irraggiamento solare) accompagnate da adeguate irrigazioni.

Il ruolo la carota dell’altopiano del Fucino svolge un grande ruolo per il futuro della Marsica ma si potrebbe fare di più. Attualmente milioni di confezioni sono commercializzate in forma del tutto anonima. Se poi, con il contributo di operatori commerciali e istituzioni, ci fossero iniziative per portare la carota sugli scaffali di negozi, mercati e supermercati marsicani, si avrebbe nell’immediato un ulteriore strumento di promozione. (p.g.)

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