Carsoli, arrestato da innocente per colpa di un tatuaggio sul braccio

Giovane scambiato per ladro e assolto dopo la lunga battaglia giudiziaria il legale dell’imputato chiederà un maxi risarcimento per ingiusta detenzione

CARSOLI. Viene scambiato per un ladro e arrestato, incastrato dal suo tatuaggio. Ma dopo una lunga battaglia giudiziaria si scopre che il tatuaggio, una sirenetta, non era lo stesso del filmato. Così viene scagionato. Ora chiederà un maxi risarcimento per ingiusta detenzione.

Protagonista è un uomo di Carsoli assolto dal tribunale di Avezzano (giudice Mastelli) con formula per non aver commesso il fatto. Si tratta di M.F., 37 anni, che doveva rispondere del reato di furto pluriaggravato. Secondo l'accusa, insieme a un complice, nell’agosto del 2011, dopo essersi aperto un varco nella rete metallica di recinzione di uno stabilimento nella zona industriale di Carsoli, si sarebbe introdotto nell'edificio, avrebbe forzato una macchina per la distribuzione di bevande e alimenti e portato via il denaro che era all'interno. Avrebbe poi rubato alcuni cellulari presenti negli uffici amministrativi dell'azienda, per poi fuggire insieme al complice. Le accuse a suo carico erano fondate sul fatto che sul braccio sinistro aveva un tatuaggio, uguale a quello della persona ripresa nel video dell'impianto di sorveglianza. Il ladro aveva il viso coperto. Sulla base delle immagini, M.F. era stato prima arrestato e poi sottoposto, a gennaio 2012, a due mesi di arresti domiciliari. Nel corso del giudizio abbreviato, l'avvocato Gianluca Presutti, difensore dell'imputato, è riuscito a dimostrare che in realtà il tatuaggio che si intravedeva nel video (in quanto quasi integralmente nascosto sotto la maglietta dell'autore del furto), non consentiva l'identificazione dell'imputato. Inoltre il giovane aveva anche altri tatuaggi che, invece, la persona ripresa nel filmato non presentava.

Pietro Guida

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