estrema destra

Casapound: «Famiglia e lavoro»

Il movimento lancia la candidata Pagliariccio: no ai voltagabbana

L’AQUILA. «Cambiando il coperchio della pentola, il suo contenuto non cambia». La giovane candidata di Casapound Claudia Pagliariccio definisce la campagna elettorale un grande pentolone «in cui vengono rimescolati sempre gli stessi ingredienti». Una tornata che vede scendere in campo «le solite persone che hanno a cuore la corsa per la poltrona e che cambiano casacca passando dal centrosinistra al centrodestra e viceversa».
«Esponenti politici», aggiunge Pagliariccio, «che hanno fatto del civismo la battaglia di una vita e ora sono candidati con lo schieramento conveniente». Il movimento di estrema destra, per marcare la differenza, schiera la candidata 37enne, che ha illustrato il programma sostenuto da 32 aspiranti consiglieri «scelti tra i nostri militanti e le persone che conoscono il lavoro che facciamo da anni per le persone in difficoltà, per le famiglie e per i bambini». Una squadra che «non punta alla poltrona e che tornerà a lavorare per i più deboli se la tornata elettorale andrà male». Per ora, però, l’obiettivo è arrivare al ballottaggio. Una «battaglia identitaria» quella di Casapound, che per la prima volta esprime un candidato e una propria lista autonomi (nel 2012 si presentò con “Prospettiva 2022”). Ricostruzione, lavoro, Piano Case, turismo e sviluppo del Gran Sasso, sociale: questi alcuni dei temi caldi. «Non esistono, però, punti più importanti degli altri», chiarisce Pagliariccio, «perché le nostre proposte sono interconnesse». Sulla ricostruzione, Pagliariccio definisce «drammatica la situazione delle frazioni, dove serve un cambio di passo», mentre «va sostenuta la proposta di ripristino, al momento della cantierizzazione, dell’anticipo del 20% della somma totale dell’appalto per concedere respiro alle imprese che hanno dovuto anticipare gli importi». Occorre snellire la macchina comunale «che tarda nei pagamenti, assegnando risorse umane e strumentali». Lavoro e sociale: «Occorre investire su piccole e medie imprese», aggiunge Pagliariccio. «I finanziamenti del 4% dovrebbero essere destinati proprio alle piccole imprese con meno di 15 dipendenti». Spazio, poi, alle attività di sostegno alle famiglie. (m.g.)
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