Case A e B, 1700 richieste di contributo

Decollano i lavori di riparazione, tempi lunghi per la liquidazione dei soldi.

L’AQUILA. Millesettecento richieste di contributo per riparare le case A e B. Non è boom di domande, ma certamente sta pian piano prendendo quota la ricostruzione leggera delle abitazioni non gravemente danneggiate dal terremoto. Il sindaco Cialente di recente aveva chiesto agli aquilani di dare un’accelerata alla ricostruzione. Per le case A le domande sono 811, riferite a 937 alloggi.

I NUMERI. Infatti, in molti casi, si tratta di richieste che non riguardano abitazioni singole bensì condomìni. Questo tipo di domande continuano a essere presentate agli sportelli del Comune. L’ufficio emergenza sisma e ricostruzione ha già provveduto a dare il via libera alla liquidazione per 100 di queste domande. La differenza sta nel fatto che il cammino non è particolarmente rapido, visto che, tra l’altro, per ottenere i soldi occorre presentare le fatture e, quindi, aver completato i lavori. Ma il primo ufficio ha provveduto a licenziare i primi permessi di pagamento. Sono circa 700, invece, le richieste di contributo per la riparazione delle abitazioni classificate B. Una prima parte di domande, 192, sono state presentate direttamente al Comune, fino alla data del 18 agosto. Poi, con l’istituzione dell’ufficio Fintecna all’interno della caserma della Finanza a Coppito, le pratiche sono passate a un altro sportello che finora ne ha ricevute circa 500. Quelle liquidate? Poche decine.

AGIBILITÀ PARZIALE. Ingegneri e architetti, a parziale correzione della posizione di perplessità assunta, specie dalla seconda categoria, all’indomani della pubblicazione dell’ordinanza sull’agibilità parziale e in corso d’opera, hanno stilato una nota congiunta che affronta l’argomento che sta a cuore a tanti aquilani che vogliono rientrare (o sono già rientrati) nella loro casa. «Gli ordini, nel ruolo sociale che hanno sempre svolto, sono stati favorevoli al rilascio del certificato di agibilità parziale degli edifici, richiedendolo espressamente alla Protezione civile, e si sono adoperati per la modifica delle clausole contenute nello schema di certificazione, dove erano previste, a carico del professionista, dichiarazioni che difficilmente potevano essere rilasciate. Oggi assistiamo a una sfrenata richiesta da parte dei cittadini del rilascio del certificato di agibilità parziale, che può essere emesso dal professionista incaricato solo e soltanto quando ricorrono i tempi e i modi, dopo aver messo in sicurezza gli edifici e i percorsi.

Il rilascio del certificato di agibilità per gli edifici classificati B e C potrà essere effettuato solo dopo l’esecuzione dei necessari lavori per mettere in sicurezza l’edificio, mentre non può essere rilasciato per gli edifici classificati E che presentano danni strutturali. Pertanto, si invitano i professionisti, nella loro autonoma decisione, quando ricorrono i presupposti, a valutare caso per caso i tempi e i modi per il rilascio del certificato di agibilità parziale al fine di consentire un sollecito rientro della popolazione nelle proprie abitazioni, Un invito è rivolto ai cittadini affinché non esercitino pressioni sui professionisti per ottenere il rilascio del certificato quando ancora non sono ultimati i lavori di messa in sicurezza».