Avviso del commissario alle imprese per gli interventi di riparazione degli edifici danneggiati

Case Ater, lavori più vicini

Gli inquilini: «Iter avviato con nove mesi di ritardo»

L’AQUILA. L’Ater avvierà oggi, con un avviso per la formazione di un elenco di imprenditori da invitare alle procedure negoziate, l’iter per i lavori di riparazione degli alloggi classificati A, B e C. Ma per gli inquilini delle case popolari l’iniziativa arriva con 9 mesi di ritardo.

«In questi mesi» sostiene il movimento degli inquilini (Mia casa) «si è verificata una strana evoluzione dei provvedimenti amministrativi riguardanti l’edilizia residenziale pubblica. E ciò potrebbe dimostrare che il ritardo nell’avvio della stessa ricostruzione leggera non è affatto casuale, in quanto i soggetti responsabili (Ater e Regione) potrebbero avere operato di concerto proprio per rinviare l’apertura dei cantieri e l’inizio dei lavori».

Ad annunciare l’avvio delle procedure per le riparazioni degli alloggi classificati con esito A, B, C - in applicazione del protocollo sottoscritto il 30 novembre scorso con la Regione e il Provveditorato alle Opere pubbliche, al quale spetterà, però, il compito di provvedere ai lavori per i fabbricati con esito E - era stato nei giorni scorsi il commissario straordinario dell’Ater Piergiorgio Merli.

Un annuncio arrivato dopo una serie di assemblee, anche accese, tenute all’Aquila proprio per sollecitare le ristrutturazioni degli edifici danneggiati dal terremoto.
A parlare di «ritardi concertati dai vari enti» è Pio Rapagnà, coordinatore di Mia Casa. «Con l’ordinanza del 15 agosto» ricorda «si stabiliva che, per consentire in termini di somma urgenza la realizzazione dei necessari interventi di ricostruzione o di riparazione degli immobili di proprietà dell’Ater, il commissario delegato (il presidente della Regione) può avvalersi della stessa Ater in qualità di soggetto attuatore.

Poi, però, con l’ordinanza del 16 ottobre il testo è stato modificato ed è stata cancellata la parte in cui all’Ater veniva attribuita la veste di soggetto attuatore. Così, paradossalmente, quelle che erano state pensate come delle norme per accelerare le procedure di rientro degli inquilini Ater si sono rivelate, in effetti, un ostacolo a tale obiettivo».

Da qui la richiesta al consiglio regionale «di riappropriarsi delle proprie prerogative e delle competenze legislative e di indirizzo in materia. E di approvare una legge ad hoc sulla ricostruzione dell’edilizia residenziale pubblica di proprietà delle Ater, dei Comuni e della stessa Regione». Infine, il movimento degli inquilini si dice «contro l’ipotesi di vendita - da più parti ventilata - delle aree sulle quali insiste l’edilizia pubblica residenziale».

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