Attivati i controlli Fine dei benefici per chi non rispetta i tempi previsti per l’avvio delle opere di ristrutturazione

Case B e C, lavori al rallentatore

Ricostruzione pesante: solo 2 contributi erogati a fronte di 226 richieste

L’AQUILA. Sono 5.060, su un totale di 7.860 pratiche consegnate, i contributi definitivi erogati per la sistemazione delle case classificate B. I definitivi per le abitazioni C sono invece 503, mentre 369 sono le pratiche da integrare ma che hanno già avuto il contributo provvisorio (25% del totale).

Secondo l’ultimo rilevamento, aggiornato al 18 marzo, sono invece 226 le pratiche presentate a Fintecna per le case con danni strutturali (classificate E). Ma di queste solamente due sono quelle che hanno già completato l’iter, lo stesso previsto per le B e le C (ovvero il passaggio a Reluis, Cineas e Comune), e ottenuto il contributo definitivo. Complessivamente sono quindi 5.565 su 9.118, le domande già finanziate.

Ma il numero dei cantieri aperti è decisamente più basso. «È necessario ricordare a tutti gli interessati» ha chiarito il sindaco Massimo Cialente «che i lavori devono cominciare entro 15 giorni dall’assegnazione del contributo definitivo e che il completamento dovrà avvenire entro sei mesi». Una questione, la sistemazione delle case B e C, sulla quale il sindaco sta insistendo da mesi.

Diversi, nelle ultime settimane, i controlli eseguiti proprio per accertare l’inizio reale dei lavori entro i termini previsti, pena la revoca di ogni beneficio. Il che significa che chi ritarderà l’inizio dei lavori perderà automaticamente il diritto all’autonoma sistemazione, all’albergo o al fitto gratuito.

Secondo l’assessore comunale alla ricostruzione, Pietro Di Stefano, «ci vorrà circa un altro mese per completare il quadro delle pratiche B e C in attesa del contributo definitivo. Ma non ci stancheremo di ripetere che i lavori possono iniziare anche subito dopo il sì al contributo provvisorio. Speriamo solo che per la presentazione delle domande non si aspetti, così come è accaduto per le B e le C, l’ultimo giorno utile».

Da una stima approssimativa, gli alloggi di tipo E nel comune dell’Aquila dovrebbero essere circa 10 mila. Ma è difficile prevedere il numero delle pratiche che verranno presentate (il termine è stato prorogato al 31 dicembre), anche perché non è ancora chiara la questione degli aggregati del centro storico.

Ma intanto, proprio per restare in centro, l’amministrazione comunale sta lavorando per rendere possibile il ritorno nel cuore della città di alcuni uffici e la riapertura di qualche negozio. Il tutto, naturalmente dopo un accurato lavoro di messa in sicurezza di strade e palazzi.

«Presto aprirà i battenti il complesso dell’ex carcere di San Domenico che ospita la Corte dei Conti e stiamo cercando una sede temporanea per la struttura tecnica di missione» ha affermato Di Stefano «in attesa della risistemazione dell’ex liceo scientifico a San Bernardino che ha subìto diversi danni. Una sede adatta ad ospitare la struttura che dovrà occuparsi della ricostruzione.

Intanto, stiamo lavorando anche per poter riaprire alcuni negozi. Convocheremo a breve i commercianti, poi predisporremo una serie di verifiche sui locali. La zona interessata potrebbe essere quella che va dalla Villa alla Fontana Luminosa, includendo anche piazza Duomo e il Vicolaccio. È da qui che si può ricominciare».

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