Case nuove già da riparare

A Roio il vento fa volare parapetti e pannelli. Le abitazioni circondate da montagne di fango A Bazzano con la pioggia le aiuole sono diventate pozzanghere

L’AQUILA. Parapetti e supporti in calcestruzzo spazzati via dal vento e venuti giù fortunatamente senza colpire nessuno. È accaduto l’altra sera a Roio Poggio, nel villaggio del Progetto Case costruito sotto il vecchio paese che il terremoto ha ridotto in un cumulo di macerie. Tavole e supporti erano sul tetto di una delle palazzine dove si stava preparando l’installazione di pannelli solari.

ROIO POGGIO. Case completate da poco e regolarmente abitate, ma già oggetto di lavori di straordinaria manutenzione o di ulteriori interventi di sistemazione. Si spiegano così quelle «protezioni» di legno sui tetti di alcune palazzine del «cantiere». Un villaggio dove le ruspe sono ancora al lavoro intorno alle case circondate da montagne di fango.

L’altra sera le forti raffiche di vento hanno fatto volare via dal tetto di una delle tre palazzine, quelle destinate ad accogliere gli impianti solari, i parapetti di legno e uno dei supporti in calcestruzzo, il cui peso si aggira intorno ai 10 chili. Materiale caduto accanto all’ingresso. Un incidente che fortunatamente non ha provocato danni alle persone che vivono in quel palazzo.

L’ALLARME
. Gli inquilini hanno subito allertato i vigili del fuoco che hanno ispezionato il «cantiere» e che hanno lavorato per alcune ore sotto la pioggia battente per rimuovere eventuali situazioni di pericolo. Ieri mattina c’è stato un nuovo sopralluogo per verificare la rimozione, da parte della ditta Enerpoint che sta realizzando gli impianti solari, di parapetti, supporti e agganci. Un intervento disposto dal direttore dei lavori. E la stessa misura prudenziale è stata adottata anche per altre due palazzine, nella frazione di Sant’Elia, dove è prevista l’installazione dei pannelli solari.

I vigili del fuoco hanno comunque informato la prefettura.

I CASI PRECEDENTI. Ma nel nuovo villaggio a Roio Poggio, così come testimoniato da alcune persone, qualche problema si è verificato anche alcune settimane fa, quando da altre palazzine si sono «mossi» rivestimenti e tettoie frangisole. Alcuni residenti hanno anche segnalato la caduta di pezzi di ghiaccio e neve dalle tettoie frangisole collocate proprio davanti i portoncini di ingresso delle abitazioni.

E c’è chi punta il dito sul fatto che i lavori nelle palazzine dovevano essere completati prima delle assegnazioni degli appartamenti, alcuni dei quali sembrano disabitati.

I MAP A CANSATESSA
. Ma il maltempo non ha causato problemi solo a Roio. A Cansatessa l’acqua e i detriti provenienti da terreni a monte del sito hanno invaso la strada di accesso al villaggio, finendo per provocare problemi anche ai due appartamenti al piano terra del modulo numero 3. «Un problema» hanno spiegato i tecnici della Protezione civile che stanno curando il progetto dei Map, «riconducibile all’occlusione di un fosso. Così le acque piovane, provenienti da un terreno a monte dell’area in cui sono sorte le 61 case di legno, hanno invaso la strada interna al villaggio». Gli inquilini di due alloggi situati al piano terra (quelli destinati a persone con handicap), ai quali si arriva scendendo una piccola rampa, sono stati costretti a chiedere l’intervento dei vigili del fuoco per tirar via l’acqua. «Un problema dovuto alla mancata regimentazione delle acque piovane fuori dai siti dove abbiamo realizzato i Map» spiegano ancora i tecnici del Dipartimento della Protezione civile che hanno anche annunciato la predisposizione di uno studio, o meglio di linee guida, da lasciare in eredità ai Comuni dove sono stati realizzati i moduli abitativi provvisori.

ALTRI PROBLEMI. Ma situazioni difficili vengono segnalate da più parti. A Bazzano le aiuole diventano un lago, a Civita di Bagno le cucine non hanno le mattonelle. Un po’ ovunque gli alloggi del progetto Case e i Map consegnati finora presentano problemi spesso legati alla fretta di concludere e di consegnare. Belli e colorati, gli alloggi a Bazzano rischiano di diventare color fango ad ogni nuovo acquazzone.

«Le aiuole davanti agli appartamenti al primo piano diventano una palude», affermano i residenti «e l’acqua lambisce l’ingresso posteriore. Non possiamo uscire, né mettere il bucato ad asciugare. Abbiamo fatto domanda per sistemare la terra, ma ancora niente».

Un altro problema serio per gli abitanti del sito «simbolo» dell’intero progetto Case, è la mancanza di posti macchina. Al quartiere Sant’Antonio, invece, non ne possono più di combattere contro l’acqua che invade i pianerottoli e i corridoi che portano ai vari ingressi.

Manca poi un’adeguata illuminazione dei garage: «Qui la sera le persone più anziane hanno difficoltà a muoversi», racconta una ragazza che vive a Sant’Antonio dalla fine di novembre. «I pianerottoli sono ancora senza mattonelle, per non parlare dei giardini e delle aiuole: terra e sabbia sono ammucchiate vicino alle abitazioni e la pioggia le trascina via trasformando le strade in un pantano».

In effetti, passare da una parte all’altra per raggiungere i vari edifici senza infangarsi è impossibile, visto che tubi arrotolati sui marciapiedi bloccano il passaggio.

CASE TROPPO PICCOLE
. «Un problema serio è, poi, lo spazio», afferma una studentessa, «molte famiglie con un figlio hanno avuto un appartamento con una sola camera da letto». Un problema che lamentano in molti e che il Comune sta cercando di risolvere offrendo a queste famiglie l’opportunità di traslocare in appartamenti un tantino più grandi. Lo spazio è il cruccio maggiore anche per gli abitanti delle case di Pagliare di Sassa, «ma ci si deve adattare, non siamo mica a casa nostra», commenta un inquilino che, però, sottolinea il mancato funzionamento degli ascensori ancora fermi in tante palazzine del progetto Case.

LA VIABILITA’
. Dall’altro insediamento realizzato a Sassa, quello sulla statale 17, viene segnalata la pericolosità della prima strada di accesso venendo dalla città. Un ingresso poco visibile, non segnalato e che interrompe un tratto di strada a scorrimento veloce. Inoltre, di fronte a quel bivio c’è la fermata degli autobus che rappresenta un altro potenziale pericolo visto che non c’è un passaggio pedonale.

CONSEGNA MAP E CASE
. Intanto, è slittato a metà marzo il completamento delle assegnazioni dei Map, come pure in ritardo è anche la consegna degli ultimi appartamenti del progetto Case. Certo è che molti alloggi già finiti e arredati non sono stati ancora assegnati, mentre arrivano segnalazioni di case mai occupate dai nuovi inquilini. Situazioni sulle quali il Comune sta facendo verifiche.

I PUNTELLAMENTI. E il Comune, bersaglio di critiche per quel che riguarda i puntellamenti, fa sapere che «questi interventi vengono decisi da un gruppo tecnico di sostegno o, nel caso di edifici vincolati, dalla Soprintendenza». Una situazione nei confronti della quale l’amministrazione promette rigore, ricordando anche la revoca dell’appalto alla «duscussa» Btp per la messa in sicurezza del Convitto.

E c’è chi punta il dito sul fatto che i lavori nelle palazzine dovevano essere completati prima delle assegnazioni degli appartamenti, alcuni dei quali sembrano disabitati.

I MAP A CANSATESSA
. Ma il maltempo non ha causato problemi solo a Roio. A Cansatessa l’acqua e i detriti provenienti da terreni a monte del sito hanno invaso la strada di accesso al villaggio, finendo per provocare problemi anche ai due appartamenti al piano terra del modulo numero 3. «Un problema» hanno spiegato i tecnici