Case piccole, trasloco per 200 nuclei da tre

Pronto un piano per trasferire le famiglie in appartamenti antisismici con due camere.

L’AQUILA. Novità in arrivo per 200 nuclei familiari, quelli il cui terzo componente ha più di 18 anni, attualmente sistemati in alloggi del progetto Case con una sola camera da letto. Queste famiglie potrebbero presto traslocare in appartamenti più grandi.
L’operazione, denominata «Esodo», prenderà il via non appena la Protezione civile completerà il quadro delle assegnazioni degli appartamenti del progetto Case e dei Map ancora in costruzione.

E il tutto avverrà solo con il consenso dei nuclei familiari «compressi» (perché formati da tre persone adulte, una delle quali costrette a dormire su un divano letto) a spostarsi in una casa con una camera in più. Un trasloco, magari in un’altra zona, che dovrebbe aprire la strada all’assegnazione di questi alloggi più piccoli a nuclei familiari formati da due persone. Quelli che attualmente sono rimasti tagliati fuori dall’assegnazione. Un problema che riguarda attualmente ottocento famiglie composte da due persone e 1.200 nuclei con un solo componente. Un numero insufficiente di alloggi a cui si è cercato di porre rimedio con l’ampliamento del progetto Case e con i Map.

«Al censimento effettuato ad agosto» spiega l’assessore alle politiche sociali Giustino Masciocco «le richieste di autonoma sistemazione erano 7.700, 700 delle quali poi non approvate. Allora la Protezione civile aveva messo in cantiere la costruzione di soli 3.775 appartamenti. Pochi per fronteggiare l’emergenza. Così, è stata decisa la realizzazione di altre 19 piastre, 12 delle quali a Paganica, ed è stato dato il via libera alla realizzazione nelle frazioni di 1.115 moduli abitativi provvisori, a fronte degli oltre 1.350 richiesti dal Comune. Gli appartamenti» aggiunge Masciocco «sono così diventati 4.450. Dopo il censimento si è arrivati alla composizione della seconda lista, contenente tutte le famiglie che, pur avendo le carte in regola, erano state escluse dall’assegnazione di un alloggio. Proprio la carenza di case ha fatto sì che i nuclei da tre persone finissero in appartamenti piccoli dove il terzo letto è rappresentato da un divano.

Nuclei che ora - avendo la Protezione civile la disponibilità di pezzature più grandi - potrebbero spostarsi in appartamenti un tantino più comodi, lasciando così posto a 200 famiglie con due persone. Altre 200, sempre di quelle escluse dal progetto Case, potranno trovare accoglienza nei Map, visto che poco meno di 900 sono i nuclei (qui sono compresi anche i single) che hanno superato i controlli». Una chance in più sarà data a quelle famiglie in autonoma sistemazione che si sono viste espropriare dalla Protezione civile il terreno sul quale intendevano realizzare una casa «temporanea». Restano, invece, fuori dall’assegnazione dei Map 300 nuclei familiari che nel censimento, quando ancora i moduli non erano previsti, avevano optato per l’autonoma sistemazione e che ora hanno chiesto di modificare la loro scelta.
Poi c’è la partita dei Mar, (case mobili) che potrebbero dare risposta abitativa ai nuclei da due e da 1.

«Abbiamo anche avviato una ricognizione nei comuni limitrofi» chiarisce ancora Masciocco «per verificare la disponibilità di moduli abitativi provvisori in esubero».
La priorità per il Comune è quella di riportare all’Aquila, a stretto giro di posta, tutti i nuclei composti da due e da una sola persona. Famiglie che potrebbero essere ospitate, in attesa di poter avere la disponibilità di alloggi, in alberghi e caserme. E resta da risolvere anche il problema della carenza di alloggi a Paganica, dove mancano all’appello alcune decine di case.