Case su ruota, assolti i 5 imputati

Scagionati l’ex manager, tre dirigenti del Comune e l’imprenditore Palmerini

L’AQUILA. Una breve camera di consiglio e poi una sentenza, peraltro attesa dai legali, che spazza via tutti i sospetti a carico dei cinque imputati. Si tratta del processo che vedeva accusati tre dirigenti del Comune dell’Aquila, l’ex direttore generale dell’ente e un imprenditore del capoluogo nell’ambito dell’inchiesta sulla realizzazione dei Moduli abitativi removibili (Mar) per gli sfollati post-sisma.Assolti, dunque,Massimiliano Cordeschi, ex direttore generale del Comune, Domenico de Nardis e Renato Amorosi, dirigenti rispettivamente dei settori Avvocatura e Territorio all’epoca dei fatti, Eugenio Vendrame, già comandante del corpo di Polizia municipale, e l’imprenditore aquilano Luigi Palmerini

I reati contestati erano abuso d’ufficio, turbativa d’asta e abuso edilizio. La vicenda ebbe una grossa eco in città e a seguito di una mozione in consiglio comunale la delibera contestata fu ritirata dal sindaco e i Mar non furono mai installati. Si trattava di un’operazione da 40 milioni di euro, consentita dall’ordinanza del presidente del Consiglio dei ministri 3817 dell’ottobre 2009.

Per i Mar, che come detto non furono mai realizzati, erano stati individuati cinque siti: “i Platani” tra Sant'Elia e Bazzano, Sassa Scalo, Preturo e Nucleo di Bazzano.

Secondo alcuni consiglieri comunali, che poi mandarono gli atti alla magistratura, ci fu una tempistica sospetta che poi ha portato ad accelerare l’iter amministrativo. «C’è chi ha presentato domanda», si disse in una conferenza stampa, «seguita da un’autorizzazione a svolgere nel sito attività di camping o villaggio turistico e il giorno dopo il bando prevedeva già che uno dei requisiti necessari fosse il potere svolgere attività turistica».

Sta di fatto che il sindaco ritirò il bando. Tra l’altro l’adozione dei Mar, ovvero le casette con le ruote, non fu mai ritenuta una soluzione gradita alla maggioranza degli aquilani.

Nel corso della sua requisitoria, il pm Simonetta Ciccarelli aveva chiesto di assolvere Vendrame e Amorosi e di condannare gli altri a un anno e 4 mesi di reclusione e a Palmerini, in aggiunta, anche a sei mesi di arresto.

Accuse, come detto, ritenute infondate dal collegio (Giuseppe Nicola Grieco, Daria Lombardi, Marfisa Luciani) per il quale il fatto non sussiste.

Nel corso del giudizio gli imputati sono stati assistiti dagli avvocati Massimo Carosi, Maria Angela Marinangeli, Stefano Rossi, Claudio Verini, Massimo Manieri.

Difficile, in vista della prescrizione, un ricorso del pm in appello.(g.g.)

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