Casette di legno, ora è polemica sul Cas

Il Comitato 58: «L’eliminazione dell’autonoma sistemazione non penalizza nessuno di noi»

L’AQUILA. Il Comitato 58, in riferimento alla delibera comunale emanata martedì scorso con la quale la giunta ha statuito la cessazione del Cas per i proprietari dei manufatti privati realizzati in legno in seguito alla delibera 58 del 2009, interviene per chiarire la propria posizione. «Questa nuova delibera non ci colpisce particolarmente», si legge nella nota, «dal momento che la grande maggioranza dei nostri aderenti non aveva richiesto il suddetto contributo di autonoma sistemazione o aveva provveduto a rinunciarvi nel momento in cui era entrato ad abitare nel proprio manufatto. Riteniamo, al contrario, che la delibera metterà fine alle polemiche destituite di fondamento che si sono alimentate e secondo cui con il Cas molti di noi avrebbero interamente pagato le nostre abitazioni, essendo con ciò, di fatto, più che indennizzati. Nulla di più lontano dal vero. Non solo perché molti non hanno goduto del contributo, ma nell’astratta ipotesi in cui ciò fosse avvenuto con beneficio pieno e per tutti i cinque anni trascorsi dal sisma, tale contributo sarebbe servito a malapena a pagare il contesto burocratico imposto dalla 58 stessa (progetto, perizie idrogeologiche, certificazioni impianti, certificazione antisismica ) e i vari costi di urbanizzazione sostenuti privatamente nel pieno rispetto di tutta la normativa vigente. Ribadiamo con forza che la maggior parte di noi, rimboccandosi le maniche in piena emergenza in un territorio altamente sismico, ha investito tutti i propri risparmi e acceso dei prestiti pregiudicando il proprio futuro economico nella consapevolezza di dover affrontare enormi sacrifici. Chi definisce noi approfittatori dovrebbe guardare altrove, e magari a chi, non avendo nessuna spesa reale da affrontare, con il Cas ha acquistato il Suv».

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