Castel di Sangro, scopre il “tesoro” della madre morta

CASTEL DI SANGRO. Li avevano nascosti sotto il classico mattone durante la seconda Guerra mondiale, per utilizzarli in caso di necessità. Ma quei sei buoni postali da 5000 lire l’uno, sono rimasti sempre lì, senza che nessuno si preoccupasse di incassarli. Ora, a distanza di 68 anni, tra interessi e rivalutazione potrebbero valere un piccolo tesoro: si punta a ottenere oltre 100mila euro che però le Poste non vogliono pagare.

A trovarli mentre stava risistemando la casa paterna, dentro la borsa della madre defunta qualche tempo fa, G.C., 71enne di Castel di Sangro. In un primo tempo l’anziano ha pensato di essere stato finalmente baciato dalla fortuna ma, si è dovuto subito ricredere quando, recandosi all’ufficio postale per cambiarli, gli addetti allo sportello gli hanno comunicato che quei buoni erano scaduti e che era ormai impossibile incassarli.

Un colpo al cuore per il pensionato che tornato a casa non si è perso d’animo e su indicazione di alcuni conoscenti ha deciso di affidarsi a un’associazione che cura proprio i casi come quello del 71enne sangrino. L'Associazione si occupa del recupero, attraverso azioni legali stragiudiziali e giudiziali, di titoli bancari e postali nonchè di titoli di Stato e simili mai riscossi attraverso consulenza e opera di un pool di professionisti esperti in diritto bancario, commerciale e tributario.

«I titoli sono stati fatti stimare da un nostro consulente contabile», afferma Andrea Pallante (direzione di Agitalia) «ed è risultato un valore monetario attuale, tra interessi, rivalutazione e capitalizzazione, per circa 68 anni di giacenza nelle casse delle Poste italiane pari a circa 112mila euro. Tramite l’ufficio legale ci siamo già attivati per il recupero della somma presso le Poste italiane e il ministero delle Finanze obbligati in solido a onorare tutti i debiti esistenti anche prima dell’avvento della Repubblica italiana».

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