Catturati i bovini con la lingua blu, nel Parco d’Abruzzo “pascoli sicuri” per l’orso

Dopo la denuncia della Asl di Avezzano, avviati i controlli sugli animali affetti da Tbc. Il presidente Carrara: “I plantigradi vanno messi al riparo da infezioni”

AVEZZANO

“In relazione ai casi di TBC bovina manifestatisi nuovamente nell’area frequentata dall’Orso bruno marsicano”, afferma il Presidente del Parco Antonio Carrara, “l’ente Parco auspica una soluzione definitiva del problema al fine di porre la popolazione del plantigrado al riparo da ogni patologia insulto di carattere infettivo, vista la sua limitata popolazione e l’elevatissimo rischio di estinzione”. Pascoli sicuri per l’orso, è questo l’obiettivo dell’ente Parco: “A seguito della denuncia dell’Asl di Avezzano del 21 agosto scorso di un focolaio di Tbc bovina nell’allevamento di Franco Antonelli”, spiega una nota del Parco, “poiché i capi bovini permanevano al pascolo in maniera incontrollata, l’ente Parco, con proprio personale del servizio di Sorveglianza e con quello del Coordinamento territoriale per l’ambiente della forestale, è intervenuto per procedere alla cattura con l’ausilio dello stesso allevatore e dei suoi collaboratori”. L’operazione, avviata il 19 settembre scorso, si è conclusa nei giorni scorsi con la riconduzione in stalla e in un recinto. “Sarà quindi possibile, ora”, dice il Parco, “procedere ai controlli sanitari di prassi per quanto riguarda la Tbc e le altre opportune verifiche. In questo modo si tende a regolarizzare una situazione posta all’attenzione del ministero della Salute, oltreché a quello dell’Ambiente, nell’ambito delle azioni di tutela della popolazione di Orso bruno marsicano”.

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