Celano, il Comune frena sui contatori

Incontro con il comitato Acqua nostra. Il sindaco Santilli ai cittadini: «Non fateli installare»

CELANO. Niente installazione dei contatori a Celano se il Cam non ripiana i propri debiti. È quanto deciso dal Comune nel corso dell’assemblea indetta dal Comitato “Acqua nostra” . In questi giorni, infatti, sono state avviate le procedure da parte del consorzio per l'installazione dei contatori. Gianvincenzo Sforza, a nome del comitato, ha snocciolato i termini della questione ribadendo che prima di parlare di installazione dei contatori è necessario che il Cam adempia ai suoi impegni sottoscritti con il Comune per il pagamento dei 2 milioni di euro di debito che ha nei confronti dei celanesi. Nella discussione sono state anche evidenziate le incongruenze del posizionamento dei contatori sia per il costo dell’installazione, sia per le modalità operative che non tengono conto di alcuni fattori importanti che caratterizzano l’utenza celanese. All’incontro hanno partecipato, tra gli altri, il sindaco Settimio Santilli, il vicesindaco onorevole Filippo Piccone, il presidente del consiglio, Lisa Carusi, gli assessori Ezio Ciciotti, Eliana Morgante, Domenico Fidanza e il consigliere Vincenzo Montagliani. Il sindaco Santilli ha prima chiarito quali sono le inadempienze del Cam e poi ha annunciato un atto ufficiale per vietare al Consorzio di procedere all’installazione dei contatori. Ogni azione che il Cam andasse ad attuare per aggirare questa delibera verrà quindi opposta sia dal Comune, sia dai cittadini. La diffida al Cam partirà all’inizio della settimana prossima e della cosa saranno informati anche l’Ato e il prefetto. «I cittadini, nel caso si presentino operai ai loro domicili», ha spiegato il sindaco, «sono autorizzati, in virtù della delibera consiliare, a rifiutare l’installazione del contatore fino a che non si definirà l’intera vicenda. Poi la discussione si è spostata sulla nuova legge in via di approvazione alla Camera dei deputati che prevede il ritorno alla gestione delle reti da società pubblico-private che i Comuni potranno istituire. Questa nuova legge ribalterebbe quanto deciso dagli italiani nel referendum del 2011 e che permise la costituzione di società pubbliche per la gestione delle risorse idriche e delle reti, come è il Cam. Piccone ha garantito il suo impegno affinché la legge, coerentemente con le scelte del Governo, venga ratificata dalla Camera. (p.g.)

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