Celestino trasferito, cercasi cattedrale

Le spoglie del santo a San Giuseppe in via Sassa. Chiuse San Massimo e Collemaggio, atteso un nuovo decreto del vescovo

L’AQUILA. Sballottato da una parte all’altra – sorte, questa, non dissimile a quella degli aquilani sfollati – il corpo mortale di Celestino V ha lasciato di nuovo Collemaggio per entrare nella basilica minore di San Giuseppe Artigiano in via Sassa. A Collemaggio, con gli operatori della ditta Pacini, il rettore della basilica don Nunzio Spinelli, canonico dell’«amplissimo» capitolo metropolitano, il custode del cimitero Nello Grego e pochissimi fedeli e turisti i quali, arrivati per visitare la basilica, si sono trovati davanti all’ennesima peregrinatio del santo eremita del Morrone che continua a percorrere tanti passi anche da morto. Già, perché non finisce qui.

Infatti, a meno di clamorosi ripensamenti dell’ultim’ora, la teca, rinnovata in occasione della recente recognitio canonica sulle spoglie del santo, tornerà a Collemaggio per 24 ore, dal 28 al 29 agosto. Saranno i dipendenti comunali a scortare l’urna di cristallo, che sarà custodita per tutta la notte prima di tornare, di nuovo, a San Giuseppe in via Sassa. Dove ieri mattina si è pregato davanti alla teca, presenti, tra gli altri, il vicario generale Giovanni D’Ercole e il rettore di San Giuseppe Luigi Maria Epicoco detto Gino.

L’arcivescovo Giuseppe Petrocchi, che ha disposto la traslazione dopo l’ordinanza di chiusura di Collemaggio firmata dal sindaco Massimo Cialente per motivi di sicurezza, ora potrebbe firmare un nuovo decreto per individuare quale sarà la nuova Cattedrale provvisoria. Infatti, dopo la chiusura di Collemaggio, e perdurando quella di San Massimo, si presume che una tra le Anime Sante e San Giuseppe sia candidata a diventare il nuovo centro del culto della diocesi. Celestino V sarà in via Sassa, nella cappella laterale a destra dell’altare maggiore, «sino ad altra eventuale decisione». Dunque, per le spoglie che furono più volte trafugate, nei secoli passati come negli anni più recenti, i trasferimenti potrebbero non essere ancora terminati.

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