Celestino V, ecco lo storico documento

La lettera con cui i cardinali comunicarono a Pietro del Morrone l’elezione a Papa esposta dal 27 agosto alla Banca d’Italia

L’AQUILA. «Chi sono io per farmi carico di un così grande peso, di così tanto potere? Io non sono in grado di salvare me stesso, come potrò salvare il mondo intero?». Con queste parole l'umile eremita Pietro Angelerio nel luglio del 1294 rispose ai cardinali che gli andarono a portare, a oltre 1500 metri di altitudine, la notizia della sua elezione a sommo pontefice. Aveva più di 80 anni, accettò e divenne Papa Celestino V: il pontefice del primo Giubileo della storia della cristianità.

Quel documento, frutto di un conclave sofferto per i contrasti fra i cardinali e durato oltre due anni, sarà esposto all’Aquila, seconda città al mondo dopo Roma ad avere una Porta Santa. L’antica pergamena con i suoi 11 sigilli in ceralacca (uno per ogni cardinale) esce per la prima volta dall'Archivio Segreto Vaticano e arriva all'Aquila. Partirà dalla capitale lunedì prossimo alle 6,30, trasportata con un furgone blindato scortato dalla polizia municipale dell’Aquila, un servizio curato dalla Confartigianato Abruzzo, che è fra le organizzazioni che hanno collaborato alla realizzazione dell’evento. Un evento unico, reso possibile grazie all’impegno del giornalista e scrittore aquilano Salvatore Santangelo, da sempre molto vicino al sindaco della capitale, Gianni Alemanno, che già a luglio aveva incontrato i rappresentanti aquilani e che il 28 parteciperà al corteo storico della Perdonanza. Il documento lascerà i Musei Capitolini, dove è esposto nell’ambito della mostra «Lux in arcana» insieme ad altri 99 documenti mai usciti dall’Archivio Segreto Vaticano: si tratta di carte «delicate», che raccontano di conclavi, eresie, crociate, scomuniche. Ci sono lettere cifrate, manoscritti, codici, antiche pergamene e, appunto, la supplica con i sigilli degli 11 cardinali all’eremita Pietro da Morrone.

Il documento sarà esposto dal 27 al 29 all’interno della Banca d’Italia, (corso Federico II), dopo una lezione magistrale su «Le fonti celestiniane dell’Archivio Segreto Vaticano» tenuta dal prefetto dell’Archivio, monsignor Sergio Pagano, nella chiesa di San Giuseppe Artigiano da poco riaperta al culto. Ieri l’evento è stato presentato, oltre da Santangelo, anche dal sindaco Massimo Cialente, dall’arcivescovo Giuseppe Molinari e dal presidente di Confartigianato Abruzzo, Angelo Taffo. Molinari ha colto l’occasione per riabilitare il rapporto fra la chiesa e Papa Celestino V, rapporto «che in realtà non fu mai di contrapposizione o di dimenticanza», ha detto. Innegabile il valore che l’esposizione del documento avrà nel rafforzare il legame fra Roma e L’Aquila (la mostra s’intitola, infatti, «Roma incontra L’Aquila»); soprattutto, «viene portata davanti agli aquilani», ha aggiunto Molinari, «la prova storica dell’elezione di Pietro Angelerio a sommo pontefice, lasciando un segno indelebile nella storia della Chiesa e il grande dono della Perdonanza».

«Potremo toccare la storia con mano», ha ribadito Cialente, «sarà una delle prime volte in cui la Chiesa parlerà della figura di Celestino V attraverso i documenti che raccontano di lui». Per Santangelo è importante «colmare il gap sulla conoscenza della figura di Papa Celestino V che esiste a livello internazionale. Eventi come questi, basati su documenti storici e preziosi, servono a fare uscire la sua figura dai confini regionali».

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