Celestino V, una storia tutta da scrivere

Insediato in Comune il comitato scientifico che punta a valorizzare la Perdonanza anche in vista delle decisioni dell’Unesco

L’AQUILA. Il Papa del perdono, Celestino V, gli aquilani lo sentono come proprio, ma in realtà la sua storia è patrimonio per il mondo intero. Per ricostruirla, con rigore filologico e mostrare dunque l’alto valore della Perdonanza Celestiniana, il Comune ha dato vita al Comitato scientifico della Perdonanza, presentato ieri dal sindaco Massimo Cialente e dall’assessore Alfredo Moroni, già presidente del Comitato Perdonanza. «Nel comitato», ha detto Cialente, «ci sono tra i più grandi studiosi e intellettuali italiani, e la loro partecipazione gratuita è un regalo per la ricostruzione filologica della Perdonanza che dal 2015 diventerà patrimonio immateriale dell’Unesco. Questo riconoscimento è un dono e noi dobbiamo esserne degni».

Parallelamente al lavoro degli studiosi, e in stretta collaborazione con loro, si sta dando forma ad un ampio corpus di testi di Celestino e sulla sua storia. A curarlo Agostino Paravicini Bagliani del Sismel, la Società Internazionale per lo Studio del Medioevo Latino, ieri presente all’Aquila. Sei i membri del comitato scientifico: Francesco Sabatini, presidente onorario dell’Accademia della Crusca, Alfonso Merini, storico e francescanista italiano, docente di storia medioevale alla Sapienza di Roma, Walter Capezzali, storico aquilano e presidente della Deputazione di Storia Patria negli Abruzzi, due docenti dell’università dell’Aquila, Michele Maccherini di Storia dell'arte moderna e Fabio Redi di Archeologia cristiana e medievale, e il musicologo Francesco Zimei, responsabile editoriale dell’Istituto Abruzzese di Storia Musicale. Saranno loro a ricostruire, con rigore filologico, la storia della Perdonanza, partendo dagli atti e dagli scritti di Celestino V. Alla presentazione del comitato anche l’arcivescovo Giuseppe Petrocchi. «Sono molto contento di quest’iniziativa perché la figura di Celestino e la Perdonanza che vi è collegata necessitano di studi accurati condotti da prospettive diverse che si integrano. La figura di Celestino V», ha proseguito Petrocchi, «ha bisogno di rispetto nella sua semplicità complessa, una semplicità che è ricchezza. Darò il mio contributo per quanto possibile, Celestino è una figura universale, e questo lavoro sarà un servizio per tutti». Il comitato lavorerà in stretto contatto con gli studiosi addetti al corpus, il cui primo volume «Celestino V nelle immagini visive» è curato da Cristiana Pasqualetti, ricercatrice e docente di Storia dell’arte medievale all’Università dell’Aquila. Le sezioni del corpus saranno sei: documenti di Celestino, canonizzazione, fonti agiografiche, fonti cronachistiche, culto e iconografia. «Il Sismel da tempo sta riunendo studiosi per realizzare il Corpus», ha spiegato Paravicini Bagliani. «Nessun altro Papa ha avuto un’eco così importante nelle cronache come la ebbe Celestino, e nella sua figura e leggenda ci sono i grandi elementi della Cristianità». Tutto il lavoro sarà un valido viatico per Parigi, lì l’Unesco deciderà definitivamente se la Perdonanza sarà Patrimonio immateriale dell’Umanità dal 2015.

Barbara Bologna

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