Centrale a biomasse, ok dal Consiglio di Stato

Accolto il ricorso della Futuris Aquilana che realizzerà l’impianto tra Bazzano e Monticchio

L’AQUILA. La centrale a biomasse di Bazzano si farà.

Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso della Futuris aquilana, la società che realizzerà l'impianto, contro il comitato civico “La Terra dei figli” e la Pro loco di Onna, annullando la sentenza del Tar del 12 novembre 2014.

Una storia che nasce da lontano, costellata dall’opposizione legale dei comitati locali alla costruzione della struttura. Ma la sentenza del Consiglio di Stato mette la parola fine a ogni diatriba, sbloccando il cantiere approntato nel nucleo industriale a Est della città. I lavori sono rimasti fermi per due anni, dopo l’inizio dello scavo, in attesa del via libera definitivo. Tra le motivazioni addotte dalla popolazione dei centri limitrofi, per bloccare la realizzazione della centrale, «l’impatto che una simile struttura può avere in un’area fortemente antropizzata, dove insistono uffici, scuole, nuovi quartieri residenziali».

Dubbi fugati dal Consiglio di Stato che sottolinea, nella sentenza, come «la biomassa utilizzata consiste in cippato, legno ridotto in scaglie di modeste dimensioni, che non vi è alcun pericolo per l’incolumità delle persone e che non sussistono difficoltà per il piano di approvvigionamento». Non risulta necessario, inoltre, secondo il dispositivo di sentenza «acquisire in sede di conferenza dei servizi il parere degli enti parco».

Tanto basta a rendere nulla la sentenza del Tar, che in un primo momento aveva accolto il ricorso dei comitati locali di cui fanno parte i residenti di Bazzano, Onna, Paganica, San Gregorio, bloccando il cantiere. I lavori potranno ripartire già dopo la pausa estiva per dare concretezza a un progetto da 30 milioni.

La centrale da 4,996 Mwe utilizzerà biomasse solide provenienti dal territorio abruzzese e darà lavoro a una novantina di dipendenti, circa 15 addetti all’impianto e un’ottantina destinati alla filiera di approvvigionamento per la fornitura delle biomasse necessarie per il funzionamento della centrale. Contro la realizzazione dell’impianto si era espresso anche il consiglio comunale dell’Aquila, con un ordine del giorno a firma del consigliere Enrico Perilli, che esprimeva contrarietà alla localizzazione della centrale a Bazzano. A seguire, la risoluzione presentata dal consigliere regionale del Pd Pierpaolo Pietrucci, votata all’unanimità dall’assise che impegnava il presidente Luciano D’Alfonso «a valutare la sospensione delle autorizzazioni concesse alla Futuris». Azioni rese vane dal pronunciamento del Consiglio di Stato, che ha dato il nulla osta definitivo alla costruzione della centrale.

Monica Pelliccione

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