Centrale a biomasse, pronte altre azioni
Il coordinamento riunito a Casa Onna: «Chiederemo al consiglio comunale di non autorizzare l’intervento»
L’AQUILA. Nei giorni scorsi a Casa Onna si è svolto un ulteriore incontro del Coordinamento «NoCentraleBiomasse» nel corso del quale è stato fatto un consuntivo sulle attività già intraprese e sono state delineate le ulteriori azioni da intraprendere.
«In particolare», si legge in una nota dei promotori del summit, «si è preso atto positivamente delle adesioni espresse da frazioni e comuni limitrofi che pur essendo coinvolti direttamente dall'area di influenza dell'inquinamento non sono stati né interpellati né coinvolti nella procedura e nella necessaria Conferenza dei servizi».
«Si è poi dato atto, soprattutto», prosegue il documento, «del successo della raccolta firme che in una settimana grazie alla fattiva azione dei giovani di Monticchio è arrivata a oltre 1500 adesioni; è stata confermata la sostanziale falsità dei dati riportati nella proposta di intervento relativi alla disponibilità di biomasse sia per il progetto all’Aquila che, più in generale, per gli altri 14 interventi autorizzati nella Regione; a tale riguardo è stato infatti sottolineato che nella regione ci potrà essere una disponibilità di biomasse agroforestali di circa 100.000 t/anno, mentre per la sola Centrale del capoluogo di regione ne servirebbero 60.000 e per tutte le centrali approvate almeno 1.000.000 di tonnellate/anno».
«Si è quindi deciso», è scritto ancora nel comunicato, «di chiedere al consiglio comunale dell’Aquila di non autorizzare l’intervento; di costituire un pool di avvocati per intervenire ad adiuvandum sulle impugnative già in corso; di fare ulteriori iniziative di sensibilizzazione e dibattito in tutti i centri direttamente interessati; di sollecitare iniziative politiche ai tre livelli istituzionali (Comuni, Provincia e Regione); di fare entro settembre un autorevole seminario di approfondimento per smascherare la “truffa biomasse” in tutte le sue articolazioni disciplinari».
Va ricordato che le ragioni per le quali ci si oppone alla centrale sono molteplici. A cominciare dal fatto che, per esempio, una struttura realizzata in Campania avrebbe comportato in zona una fuoriuscita di polvere sottili e nano particelle che, sprigionate nell’aria, possono essere nocive per chi vive lì.
Contro la realizzazione della centrale, tra l’altro, ci sarà un ricorso al Tribunale amministrativo da discutere il prossimo autunno e finora i magistrati amministrativi di altre regioni hanno sempre dato ragione ai ricorrenti.
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