Centrale Snam, ricorso di 20 sindaci 

L’avvocato Celotto incaricato dal Comune di Sulmona: «Evidenzieremo la pericolosità dell’opera e i vizi procedurali»

SULMONA. Sono venti i sindaci che ricorreranno al Tar contro il via libera alla centrale Snam. Ieri mattina in aula consiliare i primi cittadini hanno incontrato Alfonso Celotto, avvocato esperto in materia ambientale e incaricato dal Comune di Sulmona per portare avanti la battaglia contro l'impianto di Case Pente. Il via libera al progetto è arrivato il 22 dicembre scorso e il giorno successivo il sindaco Annamaria Casini si è dimessa, salvo poi tornare alla guida del Comune proprio per condurre la battaglia contro la Snam, per cui avanza anche l’ipotesi di una nuova raccolta firme. Per questo si è deciso di intraprendere la strada di un ricorso congiunto ad adiuvandum, cioè con gli altri Comuni a sostegno del procedimento principale che sarà portato avanti dal Comune di Sulmona contro la delibera del Consiglio dei ministri. «Il ricorso al Tar», ha spiegato Celotto, «ha una importanza fondamentale per la città di Sulmona in quanto è il centro in cui dovrebbe essere realizzata la centrale. Si lavorerà su vari aspetti, tra cui l’autorizzazione ambientale, la pericolosità dell’opera, la qualità dell’aria e non ultimo l’obsolescenza di un carburante contrario alle tendenze europee». I cardini giuridici su cui poggerà il ricorso sono tre: i vizi procedurali della conferenza dei servizi, la scadenza della valutazione d’impatto ambientale di durata quinquennale e che risale al 2011 e l’obsolescenza dell’opera a fronte delle nuove politiche energetiche decise dall’Europa. Per questo non si escludono nemmeno ricorsi alla Corte Costituzionale e alla Corte di giustizia europea, mentre si supera la richiesta di sospensiva. «L’atto del governo non fa iniziare i lavori», ha aggiunto Celotto, «ma va a chiudere la conferenza dei servizi, quindi una sospensiva in questo caso ha poco senso. Certo è che sarà immediatamente richiesta quando il Ministero emetterà un decreto». All’incontro erano presenti – tra gli altri – l'avvocato Sergio Della Rocca e i sindaci di Cansano, Cocullo, Pratola Peligna, Goriano Sicoli, Pacentro, Campo di Giove, Corfinio, Secinaro, Anversa degli Abruzzi e Roccacasale. Una decina di altri sindaci, inoltre, ha già aderito all'iniziativa legale. Prima si è tenuta una riunione della commissione Ambiente allargata al geologo Francesco Aucone, al medico Maurizio Cacchioni e ai rappresentanti dei comitati e associazioni ambientaliste. «È stato un incontro molto importante per dare corpo alla battaglia legale», ha detto il sindaco, «tutti gli intervenuti hanno messo in evidenza perché la centrale è ritenuta pericolosa per il territorio».
©RIPRODUZIONE RISERVATA