Centro antiviolenza, ecco i dati

In due anni 357 contatti e 140 persone assistite. La rete di protezione si allarga alle scuole

AVEZZANO. Ben 357 contatti e 140 assistiti dal 2011 al 2013. Questi i dati del centro antiviolenza della Croce Rossa (comitato locale di Avezzano) presentati nell’ambito del convegno «Di violenza non si può s-parlare. L’esperienza del centro antiviolenza, dalla prevenzione all’intervento». Dal 2011 al 2012 i responsabili hanno ricevuto 99 contatti e hanno assistito 45 persone, tutte donne. Dal 2012 al 2013 è stato registrato un incremento del 265% con 95 assistiti di cui 77 donne, 17 uomini e 1 minore. Tutto questo è stato possibile grazie alla rete del progetto «Oasi 8 marzo» (capofila il Comune) che ha coinvolto forze dell’ordine, pronto intervento sanitario e servizi sociali. «Questo progetto, iniziato nel 2011, si è subito rivelato prezioso per il territorio», ha precisato la vicepresidente nazionale della Croce Rossa Italiana Maria Teresa Letta. «Siamo nati come centro contro la violenza in genere e non di genere perché non sono solo le donne a esserne vittime ma anche gli uomini, gli anziani e i bambini». Soddisfatti per il lavoro svolto anche il commissario Paolo Gennaccaro, il consigliere provinciale Felicia Mazzocchi, il docente Giuseppe Cristofaro e il manager Asl Giancarlo Silveri. «Abbiamo aderito con entusiasmo», ha affermato il sindaco Gianni Di Pangrazio. «Speriamo di poter continuare a collaborare». Durante i lavori Salvatore Di Somma, primario di emergenza-urgenza dell’ospedale Sant’Andrea di Roma, si è complimentato con l’équipe del centro antiviolenza mentre la dottoressa Iulianella ha presentato la «camera rosa», percorso privilegiato dove le donne che hanno subìto violenza possono trovare rifugio appena entrano in ospedale. La psicologa Serena Sannicola ha illustrato il progetto «Emozioni digitali», intervento psico-educativo che dal prossimo mese arriverà in due scuole della città. (e.b.)

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