Centro sociale nella villa dei rom

Confiscata con legge antimafia, affidata a suor Benigna

AVEZZANO. Niente biblioteca comunale nella villetta confiscata ai rom usurai. La struttura di via Garibaldi non è in grado di sostenere il carico dei libri, ma diverrà, così, un centro sociale per l'accoglienza di diseredati e persone da reinserire nella società. Il provvedimento sarà al vaglio del consiglio domani. 

LA LEGGE. La villetta di via Garibaldi era stata confiscata ad alcuni rom accusati di usura ed estorsione. A novembre 2009 il prefetto ha applicato le norme previste dal Pacchetto sicurezza antimafia e l'immobile, del valore di 450mila euro, era stato assegnato al Comune. La legge, grazie a un significativo snellimento delle procedure di assegnazione dei beni sequestrati alla criminalità comune e organizzata, ha permesso di avviare subito l'iter per l'assegnazione.  

L'ASSEGNAZIONE.
Dagli studi tecnici eseguiti, però, si è scoperto che l'edificio non ha i requisiti necessari per ospitare una biblioteca. Lo hanno mostrato le prove di carico e i controlli ingegneristici. Così il Comune è corso ai ripari per evitare che la proprietà tornasse allo Stato. «L'avevamo scelto come locale per ospitare la biblioteca comunale», ha affermato l'assessore ai Lavori pubblici Maurizio Bianchini, «ma erano necessari parametri statici più significativi. Dopo la valutazione tecnica ci siamo resi conto che la spesa era eccessiva e quindi abbiamo pensato di utilizzarla per il sociale». 

L'ASSOCIAZIONE. Per tale motivo verrà affidata all'associazione «Liberi per liberare», impegnata da tempo a promuovere attività a favore dei detenuti e di coloro che, a causa delle condizioni di vita disagiata, devono essere aiutati a trovare un adeguato reinserimento nella società. L'obiettivo fondamentale è il reinserimento nella società di persone svantaggiate, in particolare ex detenuti. L'associazione è coordinata da suor Benigna Raiola, dell'istituto Sacro Cuore di Gesù di Avezzano, da anni impegnata nel sociale nei penitenziari di Avezzano e Sulmona. Il presidente della onlus «Liberi per liberare» è don Francesco Tudini.  

LA VILLETTA.
È costituita da sette stanze su due piani, una mansarda, stucchi veneziani alle pareti, un porticato, il gazebo nel giardino con tanto di fontanella ornamentale e barbecue. Ha un valore stimato intorno a 450mila euro e si trova in via Garibaldi al numero civico 348. Fu confiscata a maggio 2005.  

LA BIBLIOTECA.
In un primo momento l'idea di utilizzare la struttura per un centro di reinserimento sociale non era passata. Ad Avezzano, infatti, i locali di via Fontana da tempo non sono utilizzabili e sulla sorte dei 15mila volumi non si è mai saputo nulla. Naufragata anche l'ipotesi della villetta la biblioteca resta ancora senza un tetto. Si era parlato della possibilità di spostarla al palazzo ex Onmi, nei pressi di piazza Torlonia o all'ex mattatoio, una volta sistemato, o all'interno del liceo classico, ma per ora solo ipotesi.

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