Centro turistico, le accuse di Cordeschi

Audizione in commissione Garanzia dell’ex direttore degli impianti di Campo Imperatore

L’AQUILA. Al setaccio la gestione del Centro turistico Gran Sasso, in vista dell’operazione con Invitalia per il rilancio. Dopo la commissione Bilancio, anche la commissione Controllo e garanzia ha esaminato la situazione dell’azienda comunale, su cui pesano 7,5 milioni di debiti. Alla riunione ha partecipato l’ex direttore degli impianti di Campo Imperatore Marco Cordeschi, convocato su iniziativa del consigliere comunale Vincenzo Vittorini. «L’ingegner Cordeschi», ha spiegato il presidente della commissione Raffaele Daniele, «ha posto sul tappeto una serie di problematiche che intendiamo verificare. Il primo passo sarà la richiesta di accesso agli atti del Centro turistico, per controllare, carte alla mano, se ci sono gli estremi per un intervento della Corte dei Conti. Abbiamo voluto far luce sulla gestione dell’azienda, ascoltando chi, come Cordeschi, ci ha lavorato per tanti anni e conosce bene la situazione. E sono venuti fuori degli aspetti quantomeno poco chiari, a cominciare della questione della seggiovia delle Fontari. Ebbene, il Comune si appresta a stanziare 600mila euro per i lavori di manutenzione all’impianto. Ma secondo Cordeschi si tratterebbe di una cifra esagerata, per una struttura che l’anno prossimo dovrà essere smantellata e sostituita e che vale al massimo 1 milione. Tra l’altro, un anno fa, l’impianto è stato adeguato per trasportare 2500 persone l’ora, ma in realtà ha funzionato per circa 1000 persone». L’altro punto posto sotto la lente di ingrandimento dalla commissione di Controllo e garanzia sono i bandi pubblici del Ctgs. «Tutte le gare fatte per le varie opere superavano, a detta di Cordeschi, la soglia per cui è prevista la procedura europea. Ma non sarebbe stata attivata. Anche in questo caso, come presidente della commissione», ha aggiunto Daniele, «sono tenuto a verificare gli atti». Poi la storia dei progetti per la Fossa di Paganica. «C’è un primo progetto firmato dall’ingegnere Cordeschi, nel 2004, per cui è stato anche pagato. Poi, nel 2007, è stato presentato un progetto simile, per la stessa zona, fatto dall’ingegnere Dino Pignatelli, nuovo direttore degli impianti. A settembre 2010, la società Campo Nevada, sempre riferita a Pignatelli, ha presentato un ulteriore progetto che, secondo Cordeschi, sarebbe un copia-incolla del precedente. Insomma», ha concluso Daniele, «un’altra vicenda ingarbugliata, che va dipanata».

Romana Scopano

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