Centro turistico, protesta dei dipendenti

Striscioni affissi alla stazione di partenza della funivia del Gran Sasso per chiedere le dimissioni dei dirigenti

L’AQUILA. Protestano...lavorando i 30 dipendenti del Centro turistico del Gran Sasso. Nonostante abbiano dichiarato lo stato di agitazione e con gli stipendi ancora in ritardo, i lavoratori hanno comunque garantito ieri il servizio, per permettere lo svolgimento della manifestazione sportiva «Spring session», che ha portato sulla montagna aquilana un centinaio di riders provenienti da tutta Italia.

Ma era sotto gli occhi di tutti, alla base della funivia di Fonte Cerreto, lo striscione che ha accompagnato l’evento: «Stiamo lavorando solo per i vostri stipendi. Zobel, De Angelis, dimettetevi». Un modo per ribadire la richiesta di dimissioni, rivolta al presidente e al direttore dell’azienda.

Intanto, a distanza di oltre due mesi, nessuna novità dal tavolo istituzionale, attivato in Comune per dare risposte sul futuro del personale del Ctgs, in vista della privatizzazione della stazione sciistica di Campo Imperatore. E non ci sono notizie neanche sul bando per individuare il nuovo gestore, che era stato annunciato dal sindaco Massimo Cialente per il mese di aprile. I sindacati ormai parlano chiaramente di fallimento, dopo aver letto la lettera di risposta alle loro richieste firmata dai vertici aziendali: in pratica, la cassa è vuota.

«Non ci sono le risorse per pagare regolarmente gli stipendi», hanno denunciato Filt-Cgil, Uilt-Uil e Ugl. «Non si possono onorare gli impegni presi con i fornitori, si tira la cinghia anche per garantire l’ordinaria amministrazione». Il sentore, da parte di lavoratori e rappresentanti sindacali, è che si voglia tirare avanti fino al passaggio di consegne con la società privata che dovrebbe rilevare impianti e strutture ricettive.

«Abbiamo chiesto da tempo al presidente Umberto Beomonte Zobel e al direttore Angelo De Angelis», hanno sottolineato i sindacati, «di rassegnare le dimissioni, visto il fallimento del loro operato. Non l’hanno fatto e crediamo che non lo faranno neanche ora. Intanto va avanti una dissennata politica commerciale, fatta di agevolazioni e tessere gratuite, e non riescono nemmeno a riscuotere gli affitti dai gestori dei beni pubblici che si trovano sul Gran Sasso. Non possiamo non rimarcare la maldestra gestione delle risorse che sono entrate nelle casse aziendali: il tutto a discapito del personale, che prende lo stipendio sempre in ritardo, che è all’oscuro di quello che succederà con la privatizzazione, ma che continua comunque a garantire la fruibilità della stazione sciistica».

Solidarietà ai lavoratori del Ctgs è arrivata dall’associazione Gran Sasso Anno Zero, che ha promosso l’evento sportivo dedicato a gare di scialpinismo e free ride. «Innanzitutto», hanno affermato gli organizzatori della manifestazione, «ci opponiamo alla strumentale contrapposizione che qualcuno vorrebbe tra noi e i lavoratori, per cui abbiamo ovviamente il massimo rispetto e a cui diamo tutta la nostra solidarietà. Apprezziamo molto il fatto che svolgano quotidianamente il proprio importante lavoro in condizioni di disagio e tanto più che lo facciano anche durante questa manifestazione. Condividiamo le ragioni della protesta e la richiesta di un cambio di rotta del Centro turistico. Crediamo che si stia lavorando tutti per una causa comune: il rilancio del Gran Sasso e del territorio».

Romana Scopano

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